Super Green pass anche al lavoro: Draghi tira dritto sull’obbligatorietà

Il premier punta all’approvazione nel Cdm del 5 gennaio. Pontieri al lavoro per vincere le ultime resistenze

Manifestazione anti Green pass

Manifestazione anti Green pass

Sul Green pass rafforzato per tutti i lavoratori, materia di duro scontro nel consiglio dei ministri, mercoledì sera c’era una sola certezza: per il momento, non scatterà. Ma più che di momento si dovrebbe parlare di attimo: il premier è deciso a procedere la prossima settimana, e la data cerchiata di rosso per il nuovo Cdm è il 5 gennaio. Una classica mediazione alla Draghi: se ci sono dubbi si va avanti, concendendo qualche giorno per assorbire il colpo. Non che l’esecutivo abbia trovato quell’unanimità che mancava due giorni fa: ci sono i convinti, chi è convintissimo e gli scettici.

Approfondisci:

Super Green pass al lavoro: oggi si decide. Il piano B: obbligo vaccinale per età

Super Green pass al lavoro: oggi si decide. Il piano B: obbligo vaccinale per età
Approfondisci:

Nuove regole quarantena Covid: la circolare in Pdf. Chi sono i contatti a basso rischio

Nuove regole quarantena Covid: la circolare in Pdf. Chi sono i contatti a basso rischio

Decreto quarantena e Green pass rafforzato: il Pdf

Motivatissimo è il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta: è stato lui, più del collega Speranza, a spingere in questa direzione. "Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa in autunno, quando abbiamo introdotto il Green Pass per tutti i lavoratori – il suo ragionamento l’altro giorno –. Bisogna passare dal 3G ( vaccinati, guariti, tamponati), al 2G, in cui i test non valgono più". La proposta è semplice: per entrare in fabbrica, in ufficio, negli studi professionali e in qualunque altro posto di lavoro bisognerà avere il certificato verde rafforzato. Ovvero, essere vaccinati o guariti. Super Pass per tutti, dipendenti pubblici e privati, partite Iva, autonomi. Una scelta che coinvolgerebbe 2325 milioni di occupati (il numero è legato al modello di calcolo). L’estensione generalizzata – per qualcuno potrebbe creare problemi in certi settori – è pensata per incrementare le vaccinazioni e convincere quei 2,53 milioni che ora lavorano con il tampone a immunizzarsi. Si darà il tempo per mettersi in regola, poi per gli irriducibili arriverebbero sanzioni sul genere di quelle delle categorie per cui è in vigore l’obbligo vaccinale: sospensione dal lavoro e dallo stipendio (il posto è conservato), multe da 600 a 1500 euro.

Approfondisci:

Tampone molecolare, rapido o fai da te: ecco quando farli con le nuove regole Covid

Tampone molecolare, rapido o fai da te: ecco quando farli con le nuove regole Covid

In parte la mossa è forzata. Non pochi sono rimasti scettici di fronte alla scelta di allargare le maglie della quarantena con l’Omicron che dilaga, tanto più che non era questo il parere del Cts.

Per una volta, Draghi ha deciso di ignorare il suggerimento degli scienziati: riequilibrare è necessario, e a Palazzo Chigi non basta la decisione di imporre il Super Pass all’aperto e sui mezzi pubblici, anche perché sono regole difficili da far rispettare, come si sa.

Al pari dei Governatori, molti ministri sono d’accordo sulla scelta, ma ci sono i dubbiosi tra cui un draghiano di ferro come il leghista Giorgetti che ha gettato sul tavole le sue perplessità: "Siamo pronti a caricare sulle casse dell’erario le conseguenze di quest’obbligo vaccinale, prevedendo anche un fondo per indennizzi?". Una via d’uscita per lui sarebbe codificare le situazioni esentate dall’obbligo; in ogni caso, è opinione comune che pure stavolta il premier riuscirà a convincere i riottosi. L’ostacolo vero per lui saranno i partiti le forze sociali. Draghi le incontrerà prima del consiglio dei ministri ma il copione appare scritto: contrari fin dall’inizio al Green Pass semplice, i sindacati non potranno che essere ancora più ostili all’imposizione di quello rafforzato ed è probabile che tornino a proporre l’obbligo vaccinale.

Gli industriali sono d’accordo sul Super Pass ma è noto che l’obbligo non dispiace nemmeno a Bonomi. Salvo un allentamento repentino dei contagi, il tema è destinato a tenere banco. Il segretario del Pd lo ha rilanciato, e d’accordo con lui sono svariati ministri. Sarebbe sgraditissima per Letta una nuova rottura con la Cgil e in più tra i partiti il malcontento per la gestione "decisionista" del presidente del consiglio è oramai vicina ai livelli di guardia, tanto che persino la capogruppo renziana alla Camera, Elena Boschi, avverte nel voto finale sulla manovra: "Abbiamo contestato Conte che sul tema ha svuotato il bicameralismo, ma il governo Draghi non fatto meglio". Così, se il Super Pass per i lavoratori non basterà a fermare i contagi l’obbligo vaccinale diventerà presto una possibilità concreta.

Approfondisci:

"Papà ascolta, fatti intubare". No vax rifiuta le cure e muore

"Papà ascolta, fatti intubare". No vax rifiuta le cure e muore