Venerdì 16 Maggio 2025
REDAZIONE POLITICA

Stefano Bonaccini (Pd): "Sicuri con Decaro in Puglia. La premier? Sarà Schlein"

L’europarlamentare: "La sfida più complicata? Il Veneto. Marche, tira un buon vento. In Campania serve un nuovo De Luca. Alle Politiche per le liste dico primarie".

L’europarlamentare: "La sfida più complicata? Il Veneto. Marche, tira un buon vento. In Campania serve un nuovo De Luca. Alle Politiche per le liste dico primarie".

L’europarlamentare: "La sfida più complicata? Il Veneto. Marche, tira un buon vento. In Campania serve un nuovo De Luca. Alle Politiche per le liste dico primarie".

di Rosalba Carbutti

BOLOGNA

"Le Regionali? Un test prima delle Politiche. Del resto, va al voto un terzo degli aventi diritto...". Stefano Bonaccini, eurodeputato e presidente Pd, già governatore dell’Emilia-Romagna, tra il tour nelle imprese del Nord col collega Giorgio Gori e un’iniziativa alle porte di Bologna con il deputato Pd Andrea De Maria alla Casa dei popoli di Casalecchio, sente aria di riscossa.

Si vota in sei Regioni: cosa prevede per Pd e centrosinistra?

"Se in Puglia mister 500mila preferenze Antonio Decaro dirà sì mi sento tranquillo. Un po’ più delicata la Campania, dove De Luca non può ricandidarsi. Ma con un buon candidato e alleanza larga siamo forti, perché veniamo da anni di buongoverno. In Toscana decidono i toscani, ma spero sia Eugenio Giani il candidato: è al primo mandato e ha governato bene, quindi non vedo particolari ragioni per metterlo in discussione, visto che peraltro la destra è divisa e i sondaggi ci danno in netto vantaggio. In Veneto non avremo più come avversario Luca Zaia, ma è la più complicata. Mentre nelle Marche se Matteo Ricci sarà il candidato unitario non sarà impossibile replicare la vittoria in Umbria di pochi mesi fa".

La riscossa può partire dalle Marche, governata dal meloniano Francesco Acquaroli, ribattezzata l’Ohio d’Italia?

"Le Marche sono tra Umbria, dove abbiamo vinto bene, ed Emilia-Romagna dove abbiamo stravinto. Il vento si sente".

Che ne pensa della bocciatura del terzo mandato di De Luca?

"Ero favorevole ai terzi mandati per tutti i livelli, ma la sentenza della Corte non ammette repliche. Peraltro se una classe dirigente non riesce a trovare un sostituto dopo dieci anni significa che qualche problema ce l’ha, per cui non ho dubbi che in Campania troveranno un nome all’altezza per proseguire l’ottimo lavoro di Vincenzo".

A partire dalla Regionali, ci sono le condizioni per rimettere insieme il campo largo?

"Sulle forze alternative alla destra che si mettono insieme abbiamo già avuto banchi di prova. Nel giugno scorso nei capolughi di regione abbiamo vinto 6 a 0. Ma pensando alla Liguria dove abbiamo perso per pochi voti anche per via di veti nel centrosinistra, ora a Genova si è messa insieme una larga coalizione su Silvia Salis, quindi siamo molto fiduciosi. Lo stesso vale per il bravo Alessandro Barattoni a Ravenna".

Il nodo sono le Politiche...

"Dopo ciò che sta accadendo nel mondo e in Europa che cosa deve succedere ancora per non farci unire contro le destre? Qualcuno dice che nel Pd divisi si vince, io la penso all’opposto. Il partito va tenuto unito".

Anche dopo le divisioni in Europa sul riarmo...

"Siamo d’accordo sul sì alla difesa comune Ue e sul no al riarmo dei singoli 27 Paesi. E mi si deve riconoscere quanto dopo le primarie abbia lavorato per dare una mano a Elly per tenere unito il Pd. Dobbiamo costruire l’alternativa, un’idea di Paese: un programma con pochi punti comprensibili anche a chi non ha tre lauree. Perché quando si tornerà a votare sono certo che la maggioranza degli italiani non starà meglio di quando s’insediò il governo Meloni".

Meloni arriverà indebolita alle Politiche 2027?

"Il fatto che qualcuno dica che voglia andare al voto prima, nel 2026, significa che non è così tranquilla…".

In ballo c’è anche la nuova legge elettorale.

"Senza preferenze, proporrò le primarie per i candidati Pd: i territori meritano di poter decidere. Bersani nel 2012 portò un milione di elettori dem ai gazebo il 30 dicembre...".

Sarà Elly Schlein la candidata premier del centrosinistra?

"Essendo la leader del partito più grande è la candidata naturale. Oggi, però, concentriamoci a vincere le regionali e poi a costruire un nuovo centrosinistra dalla sinistra ai moderati per battere la destra".