Venerdì 19 Aprile 2024

Stefania Craxi, nel nome del padre. "Alleati Usa, non subalterni"

La primogenita del leader Psi, nuova presidente della commissione Esteri in Senato. "I 5 Stelle? Non è colpa nostra se non c’è stata intesa. Ora torni la politica"

Le neo-presidente della commissione Esteri del Senato, Stefania Craxi, 61 anni

Le neo-presidente della commissione Esteri del Senato, Stefania Craxi, 61 anni

Anche se la nuova presidente della commissione esteri del Senato non si chiamasse Stefania Craxi, la ferita sarebbe profonda e la tensione nella maggioranza alle stelle. Lo è tanto più per via di tutto ciò che quel cognome, a torto o a ragione, rappresenta per l’ala sinistra e, soprattutto, per il M5s.

Ammettiamolo senatrice: questa elezione ha un po’ il sapore della nemesi. La politica che batte l’antipolitica. Non trova?

"Con i grillini siamo alleati di governo. E come tali abbiamo l’obbligo di lavorare insieme".

Indipendentemente dalle reminiscenze storiche, la rottura con i pentastellati è profondissima: come si ricuce?

"Non è colpa del centrodestra se non c’è stata un’intesa: perché non avrei potuto essere io la candidata unitaria? In ogni caso, ora serve un surplus di responsabilità e di politica da parte di tutti, in primis del M5s".

Politica? È una parola tabù per molti nel Movimento.

"La politica estera di un grande paese come l’Italia non può essere materia di scontri politici e di divisioni. Il segno che intendo dare alla mia presidenza è quello di un lavoro corale, con tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione per arrivare a una linea comune".

Ecco: qual è la sua posizione sulle armi? È giusto mandarle a Kiev?

"L’Ucraina va appoggiata senza discussioni: è un paese che è stato aggredito, va aiutato in ogni modo. Mio padre ha sempre sostenuto chi lottava per la libertà. Non dimentichiamoci, peraltro, che il Parlamento si è già espresso".

Il leader M5s, Conte, insiste per un nuovo voto.

"Se qualcuno vuole artatamente sollevare la questione delle armi per mettere in difficoltà il governo sbaglia. E di grosso".

Qual è il suo giudizio su Putin? Berlusconi, il leader del suo partito, aveva rapporti stretti con lo zar.

"Premesso che Berlusconi ha condannato nettamente l’invasione, Putin coltivava il disegno imperialista da tempo. Poi, quando riteneva il suo paese troppo debole per sferrare un attacco, ha cercato di depistare l’Occidente. La sua amicizia con Berlusconi ma anche con tanti leader italiani ed europei rispondeva a questa logica. Non dimentichiamo che viene dal Kgb".

Europa e Italia devono avere un ruolo autonomo rispetto agli Stati Uniti?

"Siamo filo-atlantici e alleati degli Usa con convinzione ma anche senza subalternità. Detto questo con chiarezza, Europa e Italia devono svolgere un ruolo nel mondo. E riprendere in mano l’agenda mediterranea, un po’ dimenticata".

È arrivato il momento di sedersi a un tavolo con Putin per trattare?

"Le trattative si fanno in due. Al momento non mi sembra che ci siano spazi di manovra. Per questo è importante la coesione dell’Occidente ed è fondamentale tenere la linea di fermezza per convincere Putin a negoziare la pace".