Mercoledì 24 Aprile 2024

Il significato di spoils system: cos'è e come funziona. Governo Meloni: via ai cambiamenti

Con l'uscita di Nicola Magrini dal vertice dell'Aifa si apre il periodo più intenso delle nomine

Roma, 5 gennaio 2023 - Gennaio sarà il mese dei cambiamenti, anche ai vertici della pubblica amministrazione. E gli ingranaggi dello spoils system del governo Meloni sono già in movimento: la prima vera 'vittima', infatti, è Nicola Magrini, che dal 23 gennaio non sarà più il direttore generale dell'Aifa. Ecco come funziona il meccanismo attraverso il quale si ridistribuiranno decine delle poltrone più importanti e cosa succederà nelle prossime settimane.

Giorgia Meloni (Ansa)
Giorgia Meloni (Ansa)

Che cos'è lo spoils system

Per spoils system, che in italiano si potrebbe tradurre come sistema del bottino, si intende il fenomeno che con il cambiare del governo cambiano anche gli alti dirigenti della pubblica amministrazione. Questa pratica politica nasce negli Stati Uniti nel XIX secolo, ma è diffusa in tutto il mondo. In Italia il meccanismo è più limitato rispetto a quello americano, e riguarda in particolare gli incarichi le cui funzioni risultano strettamente contigue con gli indirizzi politico-amministrativi del governo.

Come funziona

Tutto ciò è possibile grazie alla riforma Bassanini della pubblica amministrazione, che ha definito i confini entro i quali lo spoils system può muoversi. In Italia la normativa vigente prevede la cessazione automatica degli incarichi di alta e media dirigenza, dunque il nuovo esecutivo ha 90 giorni dal voto di fiducia per rimuovere o confermare i vertici apicali delle strutture amministrative.

Un sistema simile è operante anche verso le società a controllo pubblico, tra cui le sei quotate in borsa: Eni, Enel, Leonardo, Enav, Poste italiane, e Banca Monte dei Paschi di Siena. Per queste ultime la stagione delle scadenze dei vertici e dei consiglieri di amministrazione dei board si aprirà un po' più tardi, in primavera. Per quanto riguarda i presidenti e gli amministratori delegati, la prassi prevede un ricambio dopo tre mandati successivi: sono al terzo anno, ad esempio, l'ad di Enel Francesco Tarace, o l'ad di Eni Claudio Descalzi. Tuttavia, l'instabilità di questo periodo potrebbe mettere da parte la prassi. 

Il giro di nomine del Governo Meloni

Il processo ha preso il via con la rimozione di Giovanni Legnini dal ruolo di commissario straordinario del governo per la ricostruzione del sisma del 2016: la mossa ufficialmente non rientra nell'ambito della legge Bassanini, ma è comunque un primo step simbolico dopo il quale si intravedono già le prossime tappe dello spoils system meloniano. Dal 23 gennaio, infatti, lascerà l'incarico di direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) anche Nicola Magrini, nominato in piena pandemia dall'ex ministro della Salute Roberto Speranza. 

Si sente il vento del cambiamento anche nel ministero dell'Economia: secondo alcune indiscrezioni, la premier Giorgia Meloni sembra intenzionata di sostituire Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro dal 2018, anche se il titolare del dicastero, Giancarlo Giorgetti gli farebbe scudo. In pole, secondo quanto si è appreso, sarebbero Antonino Turicchi, presidente di Ita, e il dirigente Mef Stefano Scalera. Dovrebbe essere riconfermato, invece, Biagio Mazzotta, Ragioniere generale dello Stato. 

Nelle prossime settimane sono attese delle novità anche per quanto riguarda le agenzie fiscali. Si prevede l'uscita di Marcello Minenna dal vertice delle Dogane, mentre è ancora in bilico il destino di Alessandra dal Verme al Demanio. Ernesto Maria Ruffini delle Entrate, invece, sembra andare verso la riconferma.