Mercoledì 24 Aprile 2024

Stipendi, i sindaci delle grandi città si firmano l'aumento

Comuni popolosi, gli stipendi base toccano i 120mila euro l’anno. La fascia tricolore è d'oro

Sindaci con la fascia tricolore (Torres)

Sindaci con la fascia tricolore (Torres)

Roma, 8 agosto 2016 -TRA I 110 e i 120mila euro all’anno. Tanto arriva a guadagnare il sindaco di una grande città. Mentre gli assessori viaggiano tra i 60 e i 75mila euro, con l’eccezione del vicesindaco, che può incassarne anche poco meno di 90mila euro. Va meno bene ai consiglieri comunali, che vengono retribuiti in base alle presenze e non superano, nella migliore delle ipotesi, i 2mila euro al mese.

Da Bologna a Palermo, passando per Firenze, Roma e Bari, la mappa delle buste paga degli amministratori locali è piena di soprese. A partire dalla frattura che spacca in due il Paese: se nei piccoli Comuni siamo quasi al volontariato, in altri municipi girano compensi più che invidiabili.

Partiamo da quello che prevede la legge, con l’aiuto di Daniele Formiconi, responsabile Anci per le riforme istituzionali. Il riferimento nazionale per i compensi degli amministratori locali è un decreto ministeriale del 2000. Qui le indennità (tutte lorde) sono parametrate alla dimensione dell’amministrazione: prima c’è il compenso del sindaco e, poi, in percentuale vengono calcolate le altre.

EMERGE così il primo dato: i municipi sotto i 5mila abitanti, quelli più diffusi sul territorio, devono accontentarsi. Sotto i mille abitanti un sindaco incassa 1.291 euro al mese, sotto i 3mila si sale a 1.446 euro. Entro i 5mila abitanti si arriva a 2.169 euro. Con un’avvertenza, spiega Formiconi: «In caso di un amministratore che sia anche lavoratore dipendente e non si ponga in aspettativa, le indennità sono dimezzate».

MA la situazione cambia diametralmente se guardiamo la piramide dalla cima. Sopra i 500mila abitanti, in base alle tabelle, il sindaco incassa l’indennità (minima) di 7.798 euro, che scendono a 5.784 sopra i 250mila abitanti. In questo caso, però, si tratta di numeri più che altro teorici. Le amministrazioni, infatti, hanno avuto la possibilità (poi cancellata) di incrementare questa paga base. Praticamente, tutti quelli più grandi lo hanno fatto e ora si trovano retribuzioni di gran lunga superiori ai minimi tabellari.

COSÌ, a Roma il sindaco (dati 2015) incassa 9.762 euro al mese, che significano quasi 118mila euro in un anno. Mentre i singoli assessori percepiscono 6.345 euro, pari a circa 76mila euro ogni dodici mesi. Va peggio ai consiglieri, che vengono pagati in base ai gettoni di presenza e, al massimo,dovrebbero arrivare poco sopra i 2mila euro lordi.

POCO indietro, tra i più pagati, ci sono gli amministratori di Bologna. Qui il sindaco percepisce 9.580 euro al mese e il suo vice arriva a 7.185 euro. In pratica, il primo arriva a quota 115mila euro all’anno mentre il secondo a circa 86mila euro. Gli assessori, invece, incassano più o meno 6.200 euro. Esattamente le stesse cifre fissate dal Comune di Bari.

SCENDENDO a Sud, ecco invece che salgono i compensi. Dal portale amministrazione trasparente del Comune di Palermo, che ricade in una Regione a statuto speciale, risulta per il sindaco un compenso annuo di 121mila euro, 10mila euro e spiccioli al mese. Mentre gli assessori percepiscono poco meno di 79mila euro, circa 6.500 euro al mese, la stessa cifra del presidente del consiglio comunale.

A FIRENZE, invece, il sindaco percepisce 7.250 euro al mese. Gli assessori si fermano a poco meno di 5mila euro. Mentre a Genova per il primo cittadino ci sono 88mila euro all’anno, per il suo vice 66mila euro e per un assessore esattamente 57.482 euro. All’Anci negano che si tratti di cifre eccessive: «Dobbiamo pensare – conclude Formiconi – a quali sono le responsabilità di un amministratore di una grande città».