Domenica 15 Giugno 2025
GIORGIO CACCAMO
Politica

"Serve un Piano straordinario"

Orsini: crescere oltre il 2 per cento "Abbattere i costi dell’energia" .

Orsini: crescere oltre il 2 per cento "Abbattere i costi dell’energia" .

Orsini: crescere oltre il 2 per cento "Abbattere i costi dell’energia" .

"In meno di un anno è cambiato tutto". E la novità non è solo che anziché Roma la sede scelta per l’assemblea nazionale di Confindustria 2025 sia Bologna. Questo spiega il presidente Emanuele Orsini, è "per ricordare la presenza capillare di Confindustria su tutto il territorio nazionale". No, il vero cambiamento, chiarisce Orsini alla platea riunita nel salone dell’EuropAuditorium del capoluogo emiliano, sta in nuovo "paradigma" che investe tutto: le tecnologie avanzate, le transizioni ambientale e digitale, il commercio globale, pure "il valore stesso delle democrazie e delle libertà".

Non c’è solo la guerra, cruenta e infinita, alle porte d’Europa. C’è anche la guerra commerciale con gli Stati Uniti. La situazione è così complessa che Orsini propone un Piano industriale straordinario per rilanciare l’economia nazionale e quella europea. Perché, nota amaramente, "il rischio concreto di deindustrializzazione è alimentato da un pregiudizio anti-industriale". E allora bisogna partire da obiettivi chiari, che chiamano in causa tutti, imprese, partiti e istituzioni: "Raggiungere almeno il 2% di crescita del Pil nel prossimo triennio, da consolidare e aumentare nel tempo".

Con le istituzioni, come chiariscono subito dopo la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e, soprattutto, la premier Giorgia Meloni, la sintonia c’è già. Con i sindacati si lanciano prove di dialogo. Le parole-chiave sono quelle di sempre, ma ribadite con più forza: investimenti ("servono 8 miliardi l’anno"), semplificazioni ("le regole Ue devono rimettere al centro la competitività e abbattere gli oneri burocratici"), lavoro ("lotta ai contratti pirata per sostenere le retribuzioni e più sicurezza con prevenzione e formazione"). E poi il vero macigno: il costo dell’energia.

Di questo Piano industriale straordinario, "la componente più urgente è quella dei sovraccosti energetici; un vero dramma che si compie ogni giorno: per le famiglie, per le imprese e per l’Italia intera". Orsini mette in fila le soluzioni: disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas, riduzione degli oneri generali di sistema, accelerare il ritorno al nucleare con piccoli reattori modulari. E infine: "Mi rivolgo a tutti i partiti. Smettete di dire a Roma “siamo per le rinnovabili“ per poi porre ostacoli nelle regioni".

La presenza di Metsola non è solo di rappresentanza. A lei Orsini rivolge un appello complessivo: questo Piano straordinario o è anche europeo o non ha senso di essere. Per attivare gli investimenti serve un "New Generation EU per l’industria". E la Ue deve rimuovere quelle che anche Meloni nel suo intervento chiama "barriere interne" al mercato unico, che hanno un impatto da mille miliardi sul Pil dell’Unione. Ma l’Europa deve anche ribaltare la logica che finora ha caratterizzato il Green deal: meno ideologia, più realismo. "Vogliamo un’Europa senza industria e che attira meno investimenti? E che dipende dal resto del mondo?" chiede e si chiede Orsini. "La risposta è no, no e ancora no". Anche a Bruxelles il concetto è arrivato chiaro.