Sergio Cofferati, ex segretario della Cgil ed ex sindaco di Bologna, oggi residente in Liguria, che riflesso pensa avranno i patteggiamenti sul voto?
"I patteggiamenti confermano l’esistenza di pratiche fuori dalla norma e dalla legge. Credo sarà un peso negativo che graverà sul centrodestra. Anche perché quei comportamenti erano visibili e noti alla gran parte delle persone che si stanno mettendo in campo nelle contesa elettorale: non avendoli contrastati né criticati hanno comunque una responsabilità".
Si riferisce al sindaco di Genova e candidato governatore Marco Bucci?
"Non solo. Ci sono tante persone di cui si ipotizza la candidatura nelle liste e un eventuale ruolo da assessori. Il modello che hanno osservato senza battere ciglio, è un modello illecito che non è stato contrastato. Perciò sono molto curioso di vedere anche cosa proporranno".
Pensa che la candidatura Bucci possa sottrarre i voti moderati, vista la presenza nella sua giunta di esponenti di Italia viva?
"Quella parte ha già detto esplicitamente che non si sarebbe schierata col centrosinistra. E io penso che il centrosinistra debba essere molto rigoroso nel tracciare il proprio confine. Non è politica stare in due schieramenti diversi nello stesso territorio".
Ma Andrea Orlando vuole una gamba riformista e sia Matteo Renzi che Bucci smentiscono adesioni alla maggioranza…
"Ma non ci sono atti formali né in un senso né nell’altro. In Liguria hanno esercitato e stanno esercitando politiche che sono quelle di Bucci, che non sono certo riformiste. E sono silenti su comportamenti come quelli negativi che oggi vengono formalmente ammessi coi patteggiamenti. Una contraddizione politica così clamorosa fa perdere più consenso di quello che teoricamente puoi guadagnare. Ma credo che prima ancora ci sia un problema di rispetto dell’elettore e qualità dell’esercizio politico. Poi la cosa che mi auguro è che, nonostante il tempo ridotto da qui al voto, si dia maggior visibilità e peso alle proposte di merito".
Ovvero?
"La Liguria è regione con rilevanti possibilità, che però negli ultimi decenni sono state trascurate. È un territorio che ha avuto ruoli importanti nelle attività industriali e io credo moltissimo nell’esigenza di rinnovamento e rilancio del sistema produttivo per poterlo rilanciare. Ma, c’è anche l’effetto negativo dell’isolamento di questa regione, che riduce la capacità attrattiva per qualunque produzione. Basta pensare a strade, autostrade, ferrovie e cieli: ci sono limiti e arretratezze impressionanti e fortemente penalizzanti nel collegamento tra i singoli territori e con luoghi lontani. Senza un salto di qualità su questi temi la regione regredisce. Di questo bisogna parlare, costruendo un confronto indispensabile col governo nazionale e con l’Unione europea".