Martedì 23 Aprile 2024

Migranti, Sea Watch verso Catania, ma guasto la blocca. Viminale: "Ora stop a navi ong"

Accordo tra 9 Paesi Ue. Migranti attesi a Catania, ma la nave ha un problema: slitta lo sbarco. Caso Diciotti, Fedriga: "Se M5S vota sì all'autorizzazione a procedere, si ridiscute tutto". Il 5 stelle Sibilia: "Votiamo sì, ma il governo non è a rischio".

Sea Watch verso Catania (Dire)

Sea Watch verso Catania (Dire)

Roma, 30 gennaio 2019 - Sea Watch 3, la situazione si è sbloccata e la nave con 47 migranti ha avuto indicazione di dirigersi verso il porto di Catania, secondo quanto riferiscono fonti del Viminale. La scelta è determinata dalla presenza di centri ministeriali per l'accoglienza di minori. I maggiorenni saranno immediatamente trasferiti all'hotspot di Messina.

Ma per un problema legato al verricello dell'ancora, la Sea watch si trova ancora alla fonda davanti al porto di Siracusa, in attesa di partire per il porto di Catania. Il problema non sembra di veloce soluzione e lo sbarco dei 47 migranti a bordo dovrebbe slittare a domani mattina nelle prime ore. Quando il guasto sarà riparato la Sea Watch mollerà gli ormeggi e raggiungerà Catania, in circa due ore. A bordo anche alcuni uomini della Guardia costiera italiani saliti per aiutare i volontari nella ripararazione.

Il premier Conte da Milano aveva annunciato le novità intorno a mezzogiorno: "Tra qualche ora inizieranno le operazioni di sbarco". Gli Stati al centro dell'accordo, oltre all'Italia, sono Germania, Francia, Portogallo, Romania, Lussemburgo e Malta. Secondo Salvini a questi si aggiungerebbero Lituania e Spagna. Sarebbero quindi 8, più l'Italia, i Paesi coinvolti. 

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Un tweet della Sea Watch, poco dopo, ha confermato: "Dopo 12 giorni di vergognoso stallo, lo sbarco dei 47 naufraghi a bordo della #SeaWatch sembra imminente. Aspettiamo comunicazioni ufficiali". 

Esulta il ministro dell'Interno Matteo Salvini. ''Missione compiuta! Ancora una volta - dice -, grazie all'impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l'Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Otto Paesi hanno accettato di accogliere gli immigrati a bordo della Sea Watch3, coordinandosi con la Commissione europea". Parte dei migranti in Italia? "Fatemi avere certezza di quello che faranno gli altri poi dirò quello che faremo noi". E annuncia parlando in Transatlantico alla Camera della vicenda Sea Watch: "Sto lavorando a un provvedimento che limiti la possibilità di entrare nelle acque territoriali italiane, intervenendo a monte". Un blocco navale? "No, applicando le norme già esistenti", risponde a chi gli chiede dettagli. Salvini auspica ora che "l'autorità giudiziaria prenda in considerazione le ripetute irregolarità a carico della ong tedesca".

L'OBIETTIVO - ll ministero degli Interni punta a fermare l'accesso delle navi ong in acque italiane. Per fare questo, vuole "individuare, sulla base della normativa esistente (in particolare l'Articolo 83 del codice della navigazione) una procedura standard" in caso di nuovi arrivi. I funzionari del Viminale e delle Infrastrutture sono al lavoro "per bloccare alcune navi 'non inoffensive' dirette in Italia che, favorendo invece l'immigrazione clandestina, potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale".

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DICIOTTI, FIBRILLAZIONI NEL GOVERNO - Sul comportamento del ministro dell'Interno nella vicenta Diciotti, intanto, prima riunione della Giunta del Senato. Salvini sarà sentito entro 7 giorni e resta l'unico 'interlocutore' della Giunta, come sottolinea il presidente Gasparri, anche se Conte, insieme ai ministri M5S Di Maio e Toninelli, ha annunciato una memoria in cui si indica la responsabilità collegiali delle decisioni. Il voto sull'autorizzazione a procedere entro il 23 febbraio.

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Fedriga: "Se M5S vota a favore si ridiscute tutto"

Cosa accade se il M5S vota a favore della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini? ''Dal mio punto di vista c'è da rimettere in discussione tutto", replica il presidente leghista della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenuto a "Radio anch'io" su Radio Raiuno sulla vicenda che si apre oggi con la prima riunione della Giunta per le immunità al Senato. "Bisogna capire se il Parlamento condivide le politiche del Governo - ha aggiunto - non solo di Salvini ma di tutto il Governo. Se così non fosse, è chiaro che bisognerebbe fare una seria riflessione. Non si sta parlando di un processo a Salvini perché ha messo l'auto in divieto di sosta''.

Sibilia: "Noi 5 stelle voteremo sì"

E in risposta al dubbio del governatore leghista, il sottosegretario agli interni Carlo Sibilia conferma a Radio Capital: "Va fatta una riflessione tecnica all'interno della Giunta, ma se il caso andrà in aula, noi voteremo assolutamente sì", afferma  assicurando che sul voto il Movimento sarà compatto: "Su queste questioni non c'è libertà di coscienza, ci sarà una decisione unitaria". Senza, però, passare per la rete: "Vedo improbabile un referendum online". Sulla gestione della Diciotti, ricorda Sibilia, "ci fu un'azione corale del governo". Governo che, comunque vada la votazione, non è a rischio: "Non credo che verrà messa in discussione la tenuta dell'esecutivo - conferma il sottosegretario - E penso che sia la stessa posizione dei leghisti".