Mercoledì 24 Aprile 2024

Sea Watch 3, Salvini scrive a Conte: "Intervenga l'Olanda"

La Ong twitta: "Ipocrita e disumana messinscena". Intanto altri 100 migranti sbarcano a Lampedusa e altrettanti trovati a Trieste. L'Onu: "Fateli sbarcare". Archiviata indagine sulla Sea Watch, Salvini: "Non fu sequestro"

La Guardia di Finanza il 16 giugno a bordo della Sea Watch (Ansa)

La Guardia di Finanza il 16 giugno a bordo della Sea Watch (Ansa)

Roma, 21 giugno 2019 - "Caro Giuseppe, ti scrivo per condividere alcune riflessioni in merito alla perdurante condotta della nave Sea Watch 3". Inizia così la lettera che il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha scritto al premier Conte per ribadire la politica dei "porti chiusi". Nella missiva in particolare Salvini chiede che sia l'Olanda a farsi carico della Sea Watch, da 9 giorni ferma in acque internazionali a 15 miglia da Lampedusa.

LA LETTERA DI SALVINI - È necessaria, dice Salvini, una "nuova energica iniziativa di sensibilizzazione" nei confronti dei Paesi Bassi, visto che la nave batte bandiera olandese. "A fronte della presenza della nave Sea Watch 3 al largo delle nostre coste e della possibile evoluzione della situazione a bordo - scrive Salvini nella lettera, inviata per conoscenza anche al titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi - ritengo necessario che la perdurante efficacia del provvedimento di divieto di ingresso, transito e sosta della nave nel mare territoriale nazionale sia accompagnata da un'energica nuova iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell'autorità dei Paesi Bassi, quale stato di bandiera".

All'Olanda, dice ancora il leader leghista, spetta un "responsabile esercizio dei propri poteri sovrani sulla nave e sulle persone a bordo, nonché sulla conseguente esigenza di porre in essere, prontamente ed efficacemente, ogni azione necessaria, anche sotto il profilo dell'ordine pubblico, affinché sia assicurato il rispetto integrale del complessivo quadro normativo".

Quanto a Sea Watch, nella lettera Salvini ribadisce che la Ong ha tenuto fin dall'inizio della vicenda una "condotta la cui gravità è resa palese dalla ferrea volontà" di far rotta verso l'Italia dopo aver rifiutato "il Pos (place of safety, porto sicuro, ndr) offerto dalle competenti autorità libiche" ma anche dal fatto di esser rimasta ferma davanti a Lampedusa sette giorni "pur avendo richiesto sin dall'inizio un porto di sbarco anche al proprio paese di bandiera che avrebbe potuto raggiungere con una navigazione di durati inferiore". Per questo, aggiunge ancora Salvini, "non appare potersi legittimamente consentire ad alcuno di decidere autonomamente, al di fuori dell'esistente quadro giuridico, dove e come condurre cittadini di paesi terzi".

LA REPLICA DI CONTE - Il premier risponde così: "Comprendo lo stallo che si è venuto a creare" sulla vicenda della Sea Watch, "il premier è sempre disponibile a intervenire" in soccorso ai propri ministri, "nel Consiglio europeo siamo già intervenuti, attendiamo una risposta". Al Consiglio europeo, sottolinea Conte, l'Italia si è impegnata a chiedere delle risposte.

SEA WATCH: DISUMANA MESSINSCENA  - Da parte sua l'equipaggio di Sea Watch posta un tweet in cui parla di "ipocrita e disumana messinscena". La ong sottolinea: "Con una motovedetta della Guardia Costiera, questa notte a #Lampedusa sono sbarcate 81 persone, partite dalla #Libia. Intanto i 43 naufraghi a bordo di #SeaWatch rimangono bloccati in mare al 9° giorno dal soccorso. Quanto deve durare questa ipocrita e disumana messinscena?

SBARCO CONTINUO - Intanto, dopo i 45 migranti approdati due giorni fa a Lampedusa, nelle ultime ore sono complessivamente 100 (tra cui 4 donne e 3 bambine) i migranti approdati all'isola in tre sbarchi consecutivi. I primi 81 sono sbarcati all'alba di stamane con un gommone dopo essere stati lasciati al largo delle coste dell'isola da un peschereccio che stava tentando di fare rientro verso le coste del Nord Africa. La "nave madre" è stata intercettata e bloccata da una motovedetta della Guardia di Finanza. Subito dopo si sono registrati altri due "mini sbarchi", con 12 e 7 migranti, ma non è ancora chiaro se siano da ricondurre al peschereccio sequestrato.

LA ROTTA BALCANICA - Ma è attiva anche la rotta balcanica: oltre cento migranti, provenienti per lo più dal Pakistan, sono stati rintracciati stamattina a Trieste e nel comune di San Dorligo della Valle (Trieste) dalle Volanti della questura e dai carabinieri. I gruppi sono stati individuati mentre camminavano tra piazzale Cagni, in un'area centrale del capoluogo, e la frazione di Domio, nell'area carsica, vicino al confine con la Slovenia. I migranti sono stati quindi accompagnati nei centri di fotosegnalamento di Fernetti, Porto Nuovo e Questura per le operazioni di identificazione.

APPELLO ONU - Tornando al caso Sea Watch 3, la portavoce dell'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) Babar Baloch tira le orecchie al nostro Paese: "L'Italia ha la responsabilità di far sbarcare queste persone" e "nessuno dovrebbe tornare" nella Libia scossa dalla guerra. E aggiunge: "Questi disperati devono essere sbarcati, è un obbligo sancito dalle norme internazionali".

SOS DAL MEDICO - Preoccupante la situazione denunciata su Twitter da Verena, la dottoressa a bordo della Sea Watch: "Per favore, non sto parlando da medico ma da essere umano, abbiamo 43 persone a bordo che hanno bisogno di cure mediche, serve un porto sicuro per per far sì che queste persone abbiano la sicurezza che meritano. Aiutateci ora".  E continua: "Il mare è calmo ma sta facendo sempre più caldo, soprattutto nella zona dove stanno gli ospiti. Quindi hanno problemi di disidratazione, cosa sulla quale non possiamo intervenire. Inoltre abbiamo molte persone che hanno vissuto traumi e torture e quindi hanno bisogno di supporto psicologico, stanno in uno spazio molto ristretto e non possiamo prevedere come reagiranno allo stress che aumenta col passare dei giorni. Hanno bisogno di supporto psicologico il prima possibile. Inoltre - conclude il medico - abbiamo molti pazienti con dolori incontrollabili a causa delle torture e non possiamo gestire la situazione ancora a lungo".

SEA WATCH, INDAGINE ARCHIVIATA - Intanto sul caso Sea Watch arriva l'archiviazione per il premier Conte, i vice Salvini e Di Maio e il ministro Toninelli. "Non fu sequestro ma semplicemente richiesta di ordine e regole? Bene! Prendo atto della decisione del Tribunale per i reati ministeriali di Catania, che ha archiviato il caso della SeaWatch del gennaio scorso. Processi e indagini non mi fanno paura, ma sono felice che anche la magistratura confermi che si possono chiudere i porti alle navi pirata. Continuerò a difendere i confini", ha commentato Salvini.