Scuola, obbligo di vaccino? Speranza: "Lo stiamo valutando"

Il ministro della Salute propende per la "persuasione" perché il siero è "l'unica strada", ma il Governo "valuterà i dati". Lo spettro è quello della Dad a settembre

Vaccinazione in farmacia a Roma

Vaccinazione in farmacia a Roma

Roma - Lui si dice sostenitore del metodo della "persuasione" ma sul far diventare l'ipotesi di obbligo di vaccino una realtà "stiamo valutando". Il ministro della Salute Roberto Speranza entra nel dibattito che in questi giorni - dall'introduzione del Green pass per accedere ai locali pubblici alle manifestazioni dei contrari che hanno riempito le piazze ialiane - sta scuotendo l'opinione pubblica. Lo fa intervenendo alla trasmissione "Controcorrente" su Rete 4. "La stragrande maggioranza delle persone ha capito che i vaccini sono l'arma vera per la libertà, il vero strumento per la nostra libertà. Tutte le evidenze scientifiche ci dicono che sono sicuri. Io sono per provare a convincere tutti. Dove c'è un dubbio c'è bisogno di una spiegazione", dice. "Se una persona ha paura o non è convinta, la strada per convincerla non è insultarla ma provare a parlarci, e noi abbiamo dalla nostra parte i fatti. Se non vogliamo rivivere stagioni di chiusure e privazioni della libertà, il vaccino è l'unica strada", sottolinea.

Tra le varie regioni ci sono forbici notevoli sui numeri, specie per quanto riguarda gli insegnanti. Ma l'idea di procedere di territorio in territorio in modo diverso "non l'abbiamo valutata - spiega - anche se ci sono regioni in cui il numero dei vaccinati tra il personale scolastico è molto alto, altre in cui è molto basso. Non abbiamo già deciso una misura che differenzi tra le regioni, di solito le misure che facciamo sono nazionali. Ma non deve passare il messaggio che gli insegnanti e il personale scolastico non si sono vaccinati. Il dato è molto alto, l'85% ha avuto almeno la prima dose. Ma noi vogliamo che questa percentuale cresca, per questo nelle prossime ore valuteremo qual è lo strumento migliore". E lo strumento potrebbe passare anche per la tanto discussa obbligatorietà. "Abbiamo deciso di investire sulla volontarietà, sulla persuasione poi ci prendiamo un margine di ragionamento, valuteremo i dati e capiremo pezzo per pezzo se introdurre eventuali obblighi. Per ora l'obbligo è stato introdotto solo per gli operatori sanitari", sottolinea. Il tema riguarda, in primisi, il mondo della scuola, per l'appunto. E non solo gli insegnanti, ma anche i ragazzi. All'orizzonte il temuto ritorno in Dad se i dati post ferie fossero scoraggianti. "La riapertura della scuola in presenza e in sicurezza, senza Dad, è un obiettivo prioritario del Governo", assicura.

In ogni caso Speranza vede il bicchiere pieno: "Finora la risposta degli italiani è una risposta straordinaria, consumiamo tutte le dosi di vaccino di cui disponiamo, circa 500mila dosi al giorno. La risposta è stata all'altezza delle aspettative -  dice -. Oggi continuiamo su questo terreno e lasciamo aperte le ipotesi sul campo per eventuali interventi in ambiti dove questi interventi potrebbero essere ancora necessari". Ma manda un messaggio a Lega e Fratelli d'Italia, i cui leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono detti personalmente favorevoli al vaccino ma anche alla libertà di scelta: "Ci possiamo dividere su tutto ma non su questa partita su cui ci giochiamo il futuro dell'Italia. Chiedo alle forze politiche di non essere ambigue perché questa ambiguità fa solo male al Paese".