Giovedì 25 Aprile 2024

Schlein, controvertice a Bruxelles. Tra selfie e patti di collaborazione

Debutto da segretaria Pd in Europa. L’abbraccio con Sanchez e l’incontro con Gentiloni e Timmermans. A tenere banco è il tema immigrazione. "Basta stragi come a Crotone. Serve una nuova Mare Nostrum"

Roma, 24 marzo 2023 - Marca stretta la premier, Elly Schlein: presentandosi a Bruxelles in veste di controparte di Giorgia Meloni a partire dai temi di maggiore pertinenza e rilevanza per l’Unione, quali il Green deal e il patto di stabilità. Ma tenendo al primo posto la questione scottante dell’immigrazione, che sia l’una che l’altra sembrano aver scelto di prediligere agli occhi del Paese e dell’Europa.

Il tradizionale vertice del Pse che si svolge con la partecipazione di premier e leader prima di tutte le riunioni del Consiglio, è l’occasione per Schlein – già eurodeputata tra il 2014 e il 2019 – del debutto come nuova e nona segretaria del Pd (secondo partito per numero di eurodeputati socialisti) di fronte ai partner europei. Ma nondimeno per un ulteriore round del duello sia politico che mediatico – vista l’attenzione spasmodica dei cronisti cui non sfugge neanche un particolare di abbigliamento – con la presidente del Consiglio. Se Meloni – indispettita dalle diffidenze giudicate pregiudizievoli dei partner e la disattenzione sull’emergenza sbarchi (oltre che dal mancato invito al trilaterale di Zelensky con Macron e Scholz) –, cerca di coniugare la fermezza sul patto di stabilità e l’intento di ricucire il rapporto col presidente francese, la segretaria del Pd rinnova dunque il frontale in tema di migranti.

Elly Schleina ha parlato a lungo con il premier spagnolo Pedro Sanchez
Elly Schleina ha parlato a lungo con il premier spagnolo Pedro Sanchez

Secondo Schlein, infatti, la premier non può certo accontentarsi di aver ottenuto attenzione per la "centralità" del problema migratorio in calce alle conclusioni del Consiglio europeo. Dal momento che si tratta di "poche righe senza misure concrete" che a suo avviso "non dicono niente". Il tema, d’altronde, non era all’ordine del giorno. Accusando la maggioranza di porre in Europa le "domande sbagliate" per non indispettire le destre xenofobe, la segretaria del Pd sostiene la necessità di allargare l’applicazione della direttiva sulla protezione temporanea "a chi, come nel caso di Crotone, scappa anche dall’Afghanistan o dalla Siria". Così come è stato fatto quando "c’è stata la necessità di accogliere chi fuggiva dalla guerra in Ucraina" e l’Ue ha attivato per la prima volta la direttiva sulla protezione temporanea che ha permesso a chi cercava asilo di transitare liberamente tra Stati europei. "Queste sono le cose da chiedere nuovamente oggi al Consiglio", afferma Schlein. Occorre "una ‘Mare Nostrum’ europea, cioè una missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo che abbia il mandato operativo per salvare le vite", chiede la segretaria del Pd parlando coi cronisti sotto la sede del Consiglio europeo a Bruxelles al termine dei colloqui con i commissari Paolo Gentiloni e Frans Timmermans.

Ma "sono qui anche per fare networking", spiega la segretaria; che mercoledì sera ha cenato con gli europarlamentari, alla cui guida dovrebbe essere confermato per lo scorcio di legislatura Brando Benifei. Accolta con affetto e l’entusiasmo della novità, Schlein interviene n perfetto inglese davanti alla platea socialista per parlare di transizione ecologica ("sbagliata" la riluttanza tedesca sullo stop ai motori termici) e giustizia sociale, ottenendo il plauso del premier spagnolo Sanchez, con cui si intrattiene a parlare e fare selfie. Presenti anche la premier finlandese Marin e con buona pace delle timide titubanze del cancelliere tedesco Scholz, per la neosegretaria dem il summit è anche l’occasione per ribadire davanti al segretario generale della Nato Stoltenberg la volontà del suo partito di "proseguire nel supporto convinto all’Ucraina contro l’invasione criminale della Russia".