Savoini, lo Zelig che sussurra ai potenti

Sempre presente nei viaggi di Salvini all'Est. Solo un passo dietro ai leader

Savoini (nel tondo) con Salvini sulla Piazza Rossa a Mosca (LaPresse)

Savoini (nel tondo) con Salvini sulla Piazza Rossa a Mosca (LaPresse)

Roma, 15 luglio 2019 - Savoini chi? L’ex portavoce di Salvini, oggi presidente di quell’associazione Lombardia-Russia che ha sede nello stesso immobile del Carroccio, è come il prezzemolo: quando la rotta della Lega incrocia quella della Russia, lui c’è. E da anni, come un camaleontico Zelig, compare – senza mai alcuna veste ufficiale, ripetono da giorni i salviniani – a fianco del leader della Lega.

Salvini per nove volte in 4 anni va a Mosca? Savoini in qualche modo c’è, e non si nasconde per nulla. Infatti è sempre presente in foto. Nell’ottobre e nel dicembre 2014. Poi più volte nel 2015. E ancora assieme, come vecchi amici, sulla piazza Rossa o presso l’agenzia Ria Novosti nel 2016. Foto a volta un po’ casuali, ma anche scatti ufficialissimi come quello del 16 luglio del 2018 – postato dallo stesso Salvini su Twitter –, che mostra Savoini seduto nella sala delle riunioni del ministero del’Interno della Federazione Russa dove la delegazione ufficiale italiana guidata dal vicepremier incontra i rappresentanti del Consiglio per la sicurezza nazionale, Yuri Averyanov e Alexandr Venediktov, e il ministro dell’Interno Vladimir Kolokoltsev. Ombre russe?

Va detto che Savoini è vicino a Salvini anche in altre occasioni. Salvini incontra Marine Le Pen nel 2016? Da buon sovranista, Savoini fa capolino, sempre serissimo. Lo immortalano in foto anche in una visita in Marocco nel 2015. Ma la Russia è il centro gravitazionale delle sue attenzioni.

Il 4 luglio, Putin viene in visita ufficiale a Roma, e ovviamente Savoini è alla cena di gala, invitato, dice il premier Giuseppe Conte, su richiesta di Claudio D’Amico, consigliere di Salvini. Il leader del Carroccio va il 7 giugno alla festa nazionale russa a villa Abamelek? Accanto a lui e all’ambasciatore c’è, ovviamente, Savoini. Che non parla il russo, ma quando c’entra la Russia è immancabile come certi ‘presenzialisti’ che compaiono alle dirette tv in strada o al distinto signore che, per anni, si intrufolava ai G7/G8 per farsi fotografare con i leader mondiali.

Sarà anche un caso, sarà colpa del suo presenzialismo, della sua disinteressata passione per la Lega e dell’amore per la Russia, ma la procura di Milano – nell’ambito dell’inchiesta per l’ipotesi di corruzione internazionale aperta per l’incontro all’hotel Metropol di Mosca – vuole capire meglio il suo ruolo.