Mercoledì 24 Aprile 2024

Sardine, liti e dissapori. Aria di scissione

Dopo la foto con i Benetton e la dissociazione della calabrese Jasmine, nuovo pasticcio a Roma. Ad alzare la voce contro i "bolognesi" è Stephen Ogongo. Ma gli ortodossi lo smentiscono: parla per sé

Stephen Ogongo, 45 anni, capo delle Sardine di Roma (Dire)

Stephen Ogongo, 45 anni, capo delle Sardine di Roma (Dire)

Bologna, 4 febbraio 2020 - La vita media di una sardina del Mediterraneo è di 5 anni. Già nell’Atlantico andiamo meglio. Ma le Sardine umane, quelle nate a Bologna il 14 novembre, non avrebbero mai pensato che qualcuno tentasse di affondarle così presto. Eppure , è quello che sta succedendo: dal ’banco’ romano ieri si è levata una voce: nuoteremo in una nuova corrente. Anzi, il capo delle Sardine della Capitale, Stephen Ogongo, ha annunciato proprio una scissione: "Da questo momento non faremo più riferimento ai 4 fondatori di Bologna né alla struttura che stanno creando". E ancora: "Affiancarsi agli squali (leggi, nella testa dei ribelli: i Benetton e i comunicatori come Toscani) ci rende prede inconsapevoli". Va detto subito che, a stretto giro, è arrivata pure la sconfessione del ribelle da parte degli altri pesci romani: parla a nome suo, in sintesi, la giustificazione.

Di certo c’è che la foto scattata a ’Fabrica’ con Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa continua a scatenare polemiche ("Siete collusi con i poteri forti", "Siete andate dagli industriali che hanno i milioni sporchi di sangue", gli attacchi sui social). Prima le critiche della pasionaria calabrese, Jasmine Cristallo. Poi le divisioni a Pistoia e a Napoli. Ora l’onda d’urto di Roma, diventata poi un’ondina.

Proprio nella Capitale, ai tempi dell’organizzazione della sardinata in piazza San Giovanni, fu lo stesso Ogongo a provocare il caos dopo aver ’aperto’ alla partecipazione di Casapound. Il leader Santori fu costretto a intervenire e a rimettere un po’ d’ordine, mettendo in chiaro che sui valori dell’antifascismo non si sarebbe potuto transigere. Stavolta, invece, è stata una nota, pubblicata in serata sulla pagina Facebook ufficiale, a dettare la nuova linea: "Le Sardine nuotano in banchi in mare aperto, si può sbagliare nelle foto come nei pensieri. Un abbraccio a Stephen, il mare è di tutti e se vorrà riunirsi alla nostra corrente, ne saremo felici. Un abbraccio alle 6.000 Sardine di Roma e Provincia che da oggi intraprendono un nuovo percorso e che hanno deciso di rimanere parte della grande famiglia".  A seguire, di nuovo le scuse a chi "si è sentito offeso" per la foto.

La foto delle polemiche: le Sardine con Luciano Benetton
La foto delle polemiche: le Sardine con Luciano Benetton

Ricomposto lo strappo, resta tuttavia un dubbio. Cosa potrebbe succedere se tanti banchi di pesci azzurri sconfessassero le ’bolognesi’ per proclamarsi le vere Sardine? In verità nulla, a parte il fatto che il movimento perderebbe pezzi. Il logo nazionale ’6000 sardine’, disegnato dal fumettista professionista Nicola Gobbi, è infatti stato registrato il 22 novembre all’Euipo, l’ufficio della Ue per la proprietà intellettuale, ed è a nome dei quattro amici. Nessun altro dunque potrà impossessarsi del marchio dei pesci stilizzati con la nuvola a mo’ di fumetto bianca, dove di volta in volta, compare il luogo dei presìdi. Tra l’altro, il logo ittico non è apparso finora solo in Italia: ci sono state le Sardine atlantiche del gruppo di expat a New York, tanto per citare solo un esempio. "Ci siamo registrati – dissero le Sardine bolognesi – per tutelarci, perché non tutti gli eventi organizzati sono in linea con noi". Ragionamento che vale soprattutto ora, con il mare dei distinguo sempre più profondo.