
Visibilia, la ministra del Turismo aveva chiesto di riformulare in indebita percezione
Può puntare sulle parole messe a verbale ieri davanti alla giudice da un ex collaboratore del gruppo Visibilia, le stesse riferite in un precedente interrogatorio, Daniela Santanchè (foto), per cercare di evitare di essere mandata a processo con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps. "Le decisioni sui pagamenti ai dipendenti, compreso il capitolo della cassa integrazione, le gestivo io, me ne sono occupato io della Cig", ha spiegato, in sostanza, Paolo Giuseppe Concordia, ex collaboratore esterno di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, due società del gruppo editoriale fondato dalla ministra del Turismo, che nel 2022 ha dismesso le cariche. Secondo l’accusa, le due società avrebbero richiesto e ottenuto "indebitamente" la Cig in deroga, "a sostegno delle imprese colpite dagli effetti" della pandemia, per 13 dipendenti e per oltre 126mila euro, l’ammontare della presunta truffa. Respinta la richiesta di Santanchè di riformulare l’accusa in indebita percezione a danno dello Stato di erogazioni pubbliche.