Sanità, il ministro Giulia Grillo: "Basta ticket cari e liste d'attesa eterne"

Regioni oggi a rapporto dalla titolare della Salute. In ballo anche i tetti di spesa

Giulia Grillo, ministro della Salute (Newpress)

Giulia Grillo, ministro della Salute (Newpress)

Roma, 20 giugno 2018 - Lunghe liste di attesa, ticket esorbitanti, mobilità da Sud a Nord per potersi curare. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, vuole riprendere in mano questi dossier e soprattutto «rimuovere gli ostacoli di accesso» alla sanità. «Le liste di attesa sono uno di questi, così come i ticket troppo costosi – osserva –. Sono una sorta di partecipazione del cittadino al finanziamento del Servizio sanitario, ma nel tempo sono diventati talmente alti da far virare verso la sanità privata». E invece l’esponente del M5s ha ribadito fin dalle sue prime dichiarazioni di voler difendere la sanità pubblica anche con un piano nazionale per la riduzione delle liste di attesa. Serviranno «un po’ di mesi», promette il ministro.   Le prime a essere tirate in ballo sono le Regioni, a cui spetta la gestione delle prestazioni sanitarie e che hanno ricevuto nei giorni scorsi la circolare del ministro e la richiesta di delucidazioni – da inviare entro quindici giorni – sui tempi di attesa e l’organizzazione delle agende delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Oggi primo faccia a faccia tra la titolare della Salute e la commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, coordinata da Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte. Sul tavolo il nodo delle liste di attesa con il piano nazionale che la Grillo ha già annunciato, ma anche lo sforamento dei tetti di spesa e la governance farmaceutica – ovvero il prezzo dei farmaci che rappresenta tra i 17 e i 18 miliardi all’anno del fondo sanitario – e le assunzioni da sbloccare. Nelle scorse settimane si erano registrati segnali di dialogo tra le Regioni e il ministro che aveva guardato con interesse a una sentenza del tribunale di Torino sulla possibilità per le Regioni di abbassare i prezzi dei farmaci anche dopo l’aggiudicazione delle gare.

«Porteremo al tavolo con il ministro il problema della mancanza di specialisti: mancano pediatri, anestesisti, ortopedici, medici di emergenza-urgenza, le borse di studio sono sempre di meno e invece va affrontato il tema di come aumentarle – spiega Saitta –. Per ridurre le liste di attesa servono un maggior numero di assunzioni, servono risorse umane. Chi, tra le Regioni, è riuscito a farlo, ci ha messo risorse. Bisogna poter assumere». Perché, come ricorda Saitta, oggi anche chi, in base ai propri conti, può assumere «in realtà non può farlo». «C’è un vincolo nazionale che dice che la spesa per il personale non può essere superiore a quella del 2004 ridotta dell’1%. È una soglia che vogliamo sia rimossa e lo chiederemo al ministro», sottolinea Saitta.   «Non basta – fa notare Saitta – una circolare a risolvere i problemi, c’è bisogno di un’iniziativa del governo». Secondo il ministro Grillo «il tema è trovare risorse che facilitino le fasce di popolazioni più fragili, perché anche i ticket sui farmaci, soprattutto per i malati cronici e anziani, sono diventati esorbitanti: viaggiamo sui 200-300 euro al mese a paziente, a quel punto chi può si rivolge al privato. E chi non può, rinuncia a curarsi». Il punto, ha sottolineato «non sta nella struttura privata accreditata che eroga una prestazione pubblica, ma nel continuare a garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini, inclusi gli indigenti» in un quadro in cui «il nostro numero di posti letto è fra i più bassi dei paesi sviluppati». «Negli ultimi anni le politiche di austerità che hanno ridotto il finanziamento al Ssn pubblico hanno messo in crisi il sistema – ha concluso la Grillo – insieme a un’altra serie di fattori, fra cui appunto liste di attesa lunghissime e ticket altissimi su prestazioni e su farmaci».