Salvini, nuovo attacco alla Raggi: "Non servono scienziati per portare via la mondezza"

Lei replica con un videomessaggio: "Non voglio polemiche elettorali, lavoriamo". Scontro sul debito di Roma

Virginia Raggi spiega il debito di Roma con le molliche di pane (Ansa)

Virginia Raggi spiega il debito di Roma con le molliche di pane (Ansa)

Roma, 14 aprile 2019 - Continua il botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Virginia Raggi: sullo sfondo il futuro duello per il Campidoglio. "Roma non è mai stata così sporca, così ferma, così trascurata, caotica e disorganizzata - diceva ieri il vicepremier leghista - Colpa di Salvini, o colpa di un Sindaco 5 Stelle ?". Oggi il ministro dell'Interno ricara la dose: "Non occorre uno scienziato per portare via la mondezza, svuotare i cestini, evitare i gabbiani stile avvoltoi. Io ho invitato la gente a votare la Raggi ma ora quando la gente mi vede dice: fate presto". E ancora: "Ieri il sindaco di Roma c'è rimasta male ma bisogna avere le spalle larghe: se si vuole fare il sindaco o il ministro, o l'assessore si deve capire cosa si è in grado di fare. Ieri c'è stata la gara di Formula E...probabilmente l'unico momento in cui le macchine giravano per Roma senza fermarsi."

La misura è colma e la sindaca risponde via social. "Non mi spavento facilmente - scrive la Raggi su Facebook -  Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Infine, per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato ma sono necessari duro lavoro e costanza. Di certo non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. Ma io non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo". 

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IL DEBITO DI ROMA - Le schermaglie fra i due vanno avanti da un bel po'. Ad innescare la miccia la questione del debito di Roma. Giorni fa la Raggi annunciava la fine della gestione commissariale prevista per il 2021 e la diminuzione dell'Irpef per i romani, supportata dalle parole - e dai conti - del viceministro all'economia Laura Castelli ("Lo Stato si accolla una parte del debito finanziario e riduce i costi che dà alla gestione commissariale. È un'operazione win-win. I cittadini italiani non pagheranno"). Dichiarazioni che non erano andate giù a Salvini: "Non pagheremo debiti fatti da altri, a differenza dei governi del passato", replicava piccato, prendendosi la controrisposta dell'assessore al Bilancio dei romani Gianni Lemmetti: "Il provvedimento sul debito pregresso di Roma Capitale è nel Decreto Crescita approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana".

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LA LEGA VUOLE IL CAMPIDOGLIO - Poi le scaramucce sulle prossime elezioni amministrative. Interpellato sull'eventualità di un futuro candidato sindaco del Carroccio per la Capitale, Salvini rispondeva:  "I romani mi dicono 'Daje Mattè!". Subito la battuta tagliente della pentastellata: "A Roma si risponderebbe così: 'Salvini magna tranquillo'. E ancora: "Invece di parlare di Roma si occupi della sicurezza - attaccava Raggi -. A ognuno il suo lavoro. Parla di tutto in tutte le TV ma mi sembra che non passi mai ai fatti". 

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Oggi Salvini getta nuova benzina sul fuoco ("Non occorre uno scienziato per portare via la mondezza"), con  i capigruppo leghisti in Senato e alla Camera, Romeo e Molinari che gli danno man forte.  "Nessun regalo milionario per coprire amministratori incapaci. Roma è una città bellissima da troppo tempo trascurata e abbandonata: chi ha sbagliato paghi!". Pronta la replica del M5s con il capogruppo Pacetti: "Noi risaniamo, Matteo dormi sereno, alla città ci pensiamo noì".

Chiude (per oggi) Virginia Raggi con un videomessaggio su Facebook: "Non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo!".