Salvini: "Stavolta citofono all’Agenzia delle Entrate"

Il leader della Lega: "Ora l’emergenza è l’economia. Correre da soli alle regionali? Penso che alla fine il centrodestra sarà unito"

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (Ansa)

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (Ansa)

Roma, 7 giugno 2020 - Come tanti italiani che hanno potuto finalmente spostarsi, Matteo Salvini era ieri al mare, a Sabaudia; ma stasera sarà ad Ancona, da dove partirà per un tour in tutte le Marche, uno dei prossimi (sette) obiettivi elettorali. Ma per tentare la conquista delle regioni è necessario un centrodestra unito, e invece i rapporti con Berlusconi sembrano scricchiolare.

Salvini, Berlusconi chiama il centrodestra alla responsabilità in questo momento difficile, dice che bisogna collaborare con il governo. Lei invece non ne vuole sapere. Perché? "La possibilità di collaborare con il governo l’abbiamo vista sul decreto scuola. Avevamo presentato, fra Camera e Senato, più di cinquanta proposte. Ce ne hanno accolte zero. A settembre ci troveremo fra l’altro 200mila precari da regolarizzare, 280mila bambini disabili che hanno necessità di insegnanti di sostegno, 900mila bambini iscritti a scuole paritarie che rischiamo la chiusura... Questo solo per dire alcuni dei problemi che avevamo fatto presente. Disponibilità del governo ad ascoltarci, ripeto, zero. Come sul decreto ripresa. A Berlusconi dico: per collaborare bisogna essere in due".

Lei non è d’accordo con Forza Italia neanche sul Mes. Ma perché rifiutare 37 miliardi? "Se li ha rifiutati la Grecia – ripeto, la Grecia, non la Germania che se lo può permettere – vuol dire che è evidente che il Mes è una fregatura".

Davvero come dice il Giornale la Lega è tentata di correre da sola alle regionali? "Non voglio pensare che Berlusconi possa appoggiare un governo di centrosinistra o mettere in piedi qualcosa con Renzi. Quindi credo che il centrodestra sarà compatto. Certo, sulle candidature chiedo di guardare avanti".

Fitto in Puglia e Caldoro in Campania non le piacciono? "Non è questione di Fitto e Caldoro. Guardi, ieri ero a Napoli e ho visto su il Mattino un titolo che diceva che il centrosinistra in Campania punta sull’asse De Luca-De Mita-Mastella-Pomicino. Si rende conto? Sembrava un titolo degli anni Ottanta. Noi dobbiamo puntare al rinnovamento. Anche nelle Marche e in Toscana. Punto su persone che hanno dimostrato capacità di amministrare facendo bene il sindaco".

Nomi? "Non me li faccia fare, almeno per qualche giorno ancora. Ma mi faccia però dire che il mio problema non è Berlusconi, ma una maggioranza che non sa affrontare la crisi economica. All’interporto di Nola ho parlato con una cinquantina di imprenditori della moda. Sono imbestialiti. Non hanno ancora incassato un euro e hanno già ripreso a pagare le tasse".

Il lockdown è stato esagerato? "Mi ha colpito la vostra apertura di ieri, molto coraggiosa. Anche Sergio Venturi, commissario straordinario per l’Emilia Romagna, dice che il lockdown indiscriminato è stato un errore. E critica il governo per le mancate zone rosse nel Piacentino, di cui non si parla mai a differenza di quelle di Bergamo. Di sicuro oggi vedo troppe spinte a non voler ripartire. Uno degli esperti incaricati dal governo ha detto che i lombardi dovrebbero restare confinati ancora fino a tutto luglio. Pazzesco".

La Lombardia però continua ad avere, da sola, più della metà dei nuovi contagi di tutta Italia. "Sono comunque numeri piccoli. E i nuovi malati hanno sintomi lievissimi".

Ma non si è sbagliato qualcosa, in Lombardia? Ad esempio, perché non sono state chiuse Bergamo e Brescia? "Il pm di Bergamo ha detto che la chiusura spettava al governo. Ma io non do dell’assassino a Conte come qualcuno dà a Fontana. E mi faccia dire una cosa. Noi abbiamo chiesto in parlamento una commissione d’inchiesta sulle responsabilità dei cinesi, che sono sempre più evidenti. Più che prendersela con la Regione Lombardia, bisognerebbe chiedere conto alla Cina. Ma sappiamo che al governo c’è chi da quelle parti ha amicizie, e forse anche qualche interesse".

Prima del Coronavirus la Lega volava nei sondaggi. In 4 mesi, stando a quanto pubblica Pagnoncelli sul Corriere , siete passati dal 32 al 24,3%. Non avete sbagliato qualcosa? "Solo noi siamo sempre in mezzo alla gente: nelle piazze, nei mercati, nelle fabbriche. Il lockdown ha penalizzato noi più di tutti. Ma abbiamo già segnali di inversione di tendenza. Swg dà la Lega al 32% nelle Marche e al 25% in Toscana. Con il centrodestra unito in netto vantaggio nelle Marche e vicino al centrosinistra in Toscana".

A proposito di campagna elettorale. Ripeterà i toni usati in Emilia Romagna? Rifarebbe la scena del citofono? "Sarà una campagna elettorale completamente diversa. Il virus ha cambiato lo scenario. Adesso l’emergenza è economica. C’è chi non ha preso la cassa integrazione, ci sono i commercianti che hanno chiuso e non riescono a riaprire, ci sono le partite Iva e gli autonomi abbandonati a loro stessi... C’è un modello Genova da applicare a tutti gli appalti per eliminare, a costo zero, la burocrazia... Questi saranno i temi della campagna elettorale. Ci sono 8 milioni e mezzo di cartelle esattoriali già partite, con la gente che non può pagare. Noi proponiamo di far pagare solo un 20% in saldo e stralcio: gioverebbe anche allo Stato che altrimenti non incasserebbe nulla. Ecco, questi saranno i temi, senza dimenticare la flat tax".

Ma non mi ha detto se rifarebbe la scena del citofono. "Andrò a citofonare all’Agenzia delle Entrate".