Mercoledì 24 Aprile 2024

Salvini: "Vedrò gli alleati di Centrodestra, manovra già pronta". Contestazione a Catania

A Catania accerchiata auto del leader della Lega. Tensione a Siracusa: comizio interrotto continuamente dai contestatori

Matteo Salvini a Siracusa (LaPresse)

Matteo Salvini a Siracusa (LaPresse)

Roma, 11 agosto 2019 - Matteo Salvini, impegnato nel tour nel sud del Paese, continua a chiedere a gran voce elezioni subito. Interrogato sulle possibile alleanze politiche: "Sicuramente mai nella vita con il Pd". Gli alleati? "Li vedrò già la prossima settimana". La riunione con Forza Italia e Fratelli d'Italia dovrebbe tenersi martedì e servirà per fare il punto sulle prossime elezioni regionali, ma il leader della Lega ammette che al vertice si parlerà "anche di altro". L''altro', con ogni probabilità, saranno le richieste di chiarezza su un accordo pre elettorale giunte dalle altre anime del centrodestra.

Giorgia Meloni nei giorni scorsi era stata precisa: "FdI gli accordi li fa prima delle elezioni". Sulla stessa linea Forza Italia. Renato Brunetta ribadisce la linea del partito azzurro: " Salvini farebbe bene a chiarire subito che tipo di Governo vuole guidare", dice sottolineando che "la crisi di Governo arriva in un momento delicato per il nostro Paese con un bilancio di assestamento ancora da approvare a settembre, senza il quale si riaprirebbe la procedura d'infrazione per debito eccessivo da parte della Commissione". Il leader del Carroccio, che alcune fonti sostengono abbia già avuto contatti telefonici con Berlusconi anche se il ministro nega, rilancia intanto proprio sui temi economici. "La nostra manovra è già pronta, a Renzi (che propone un governo istituzionale anche al M5s, ndr) interessa solo perder tempo per salvare la poltrona". Il ministro dell'Interno promette "tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia per milioni di Italiani, nessun aumento dell'Iva ma riduzione delle tasse sulla casa".

A attendere Matteo Salvini a Catania, però, c'è stata nuova contestazione: pochi minuti prima del suo arrivo in municipio, un nutrito gruppo di persone ha iniziato a gridare "siamo tutti terroni", "venduto" all'indirizzo del vicepremier del Carroccio. "Per anni ci hanno denigrato e ora vengono a cercare i nostri voti", ha gridato una signora con in mano la bandiera della Trinacria. Poi è partito il coro "Bella ciao". La tensione fra sostenitori e contestatori è cresciuta, fino alle mani. Sono volati schiaffi e grida. All'uscita da Palazzo degli Elefanti a Catania, l'auto di Salvini è stata accerchiata: i manifestanti hanno lanciato bottiglie di plastica vuote. Ad arginarli un cordone di polizia.

Momenti di tensione in serata anche al largo XXV Luglio, a Siracusa, dove è stato allestito il palco per il comizio del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Oltre un centinaio di persone, tutte indossanti magliette rosse, ha iniziato la protesta. Un folto gruppo di persone ha gridato slogan contro il vicepremier e sollevato cartelli con su scritto: "Non in mio nome", "Salvini fascista, historia docet" e ancora "olocausto mediterraneo". I poliziotti sono in tenuta antisommossa. I contestatori hanno poi cantato "Bella ciao", inevitabili scintille con i simpatizzanti leghisti presenti. 

Con oltre un'ora di ritardo sul programma Matteo Salvini é salito sul palco a Siracusa, in un caos generalizzato. "Siete liberi di ospitare cento migranti a testa a casa vostra, come Richard Gere e Antonio Banderas", ha detto ironico ai contestatori, definiti "nostalgici della falce e del martello", "figli di papa'" e poi "zanzare". E ancora: "Quelli che urlano 'fascista' sono quelli che non vogliono elezioni. Noi vogliamo le elezioni domani mattina. Vi ringrazio perché io non mollo e per il mio Paese e i miei figli do la mia vita. L'Italia non sono trenta imbecilli che gridano vaffa". Così il vicepremier ha concluso l'intervento, interrotto in continuazione dai contestatori. o vi ringrazio perché io non mollo e per il mio Paese e i miei figli do la mia vita. L'Italia non sono trenta imbecilli che gridano vaffa". Così Matteo Salvini ha concluso il suo comizio a Siracusa, interrotto in continuazione dai contestatori. Il ministro ha concluso mostrando il rosario stretto nel pugno e baciando un santino che gli è stato passato dal pubblico.