Venerdì 19 Aprile 2024

Di Maio: "Ho detto a Salvini di non attaccare i giudici". E il leghista frena

Il ministro dell'Interno corregge il tiro dopo l'affondo ai magistrati: "Nessun golpe, rispetto tutti"

Salvini con la busta inviata dalla Procura (Ansa)

Salvini con la busta inviata dalla Procura (Ansa)

Milano, 8 settembre 2018 - Salvini (indagato) ha attaccato duramente i magistrati ieri dopo aver aperto in diretta Facebook la busta che conteneva l'avviso di garanzia della procura per il caso della nave Diciotti. L'altro vicepremier, Di Maio, ha affrontato a muso duro l'alleato di governo, dicendo: "Ci vuole rispetto per la magistratura". Oggi il ministro dell'Interno ha voluto smorzare i toni e ha affermato: "Non c'è nessun golpe giudiziario. Ci sono delle inchieste, spero che facciamo bene e in fretta. Rispetto il lavoro di tutti. Non mi tolgono il sonno: vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare", ha detto a margine del Forum di Cernobbio commentando le indagini della magistratura sul caso Diciotti e il recente pronunciamento del Riesame di Genova che ha stabilito il sequestro dei fondi della Lega.

Salvini ha continuato: "Conto di fare per almeno 5 anni il lavoro di ministro dell'Interno, senza essere considerato un assassino o un rapitore". "Aspetto con totale rispetto, celerità e curiosità le sentenze che mi riguardano" e "siccome non sono sopra la legge" io "sono disponibile ad andare a Palermo a piedi a spiegare come e perché sto combattendo l'immigrazione clandestina". "Che io sia un sequestratore fa ridere molti - ha detto-, ma se i giudici dovessero stabilire che sono un sequestratore ne trarrò le conseguenze. Credo di essere un buon esecutore di quello che il popolo italiano mi chiede di fare. Difendere i confini italiani è mio dovere e commetterei omissione di doveri d'ufficio se lasciassi entrare centinaia di migliaia di immigrati come i miei predecessori. E faccio presente soprattutto ai giornalisti stranieri che in Italia i politici di solito sono indagati perchè rubano, io sono indagato perchè difendo i confini italiani". Dunque "posso solo confermare che aspetto con totale rispetto, celerità e serenità, le sentenze che mi riguardano".

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L'ATTACCO DI BONAFEDE - Il ministro della Giustizia Bonafede, che sempre ieri aveva chiesto a Salvini di non far "tornare l'Italia nella Seconda Repubblica rievocando le toghe di destra e di sinistra", oggi ha affermato: "Mi fa piacere che Salvini abbia precisato che c'è il massimo rispetto per la magistratura". A proposito del suo intervento di ieri il Guardasigilli ha spiegato: "Iil mio non era un attacco a Salvini ma una precisazione. Un ministro ha il diritto di dire che un magistrato sta sbagliando, ma dire che un magistrato sta sbagliando perché è di destra o sinistra è errato. Non credo che Salvini voglia questo, che riporterebbe l'Italia al passato e sono sicuro è d'accordo con me".

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IL 'RETROSCENA' DI DI MAIO - In diretta Facebook Di Maio ha raccontato cosa ha detto a Salvini ieri dopo l'attacco ai pm. "Io a Salvini ieri gliel'ho detto che non deve attaccare i magistrati, perché sono gli stessi magistrati che arrestano i corrotti, i mafiosi e gli scafisti, e di questo siamo contenti, allo stesso modo i magistrati si rispettano quando ci indagano, anche perché la scelta politica sulla nave Diciotti la abbiamo presa tutti quanti insieme", ha detto il ministro del Lavoro.

I FONDI DELLA LEGA - Il ministro dell'Interno a Cernobbio ha anche parlato del sequestro dei fondi della Lega. Il "problema" su che fine hanno fatto i 49 milioni percepiti dalla Lega di cui la magistratura ha chiesto il sequestro "risale a epoche di chi mi ha preceduto, chiedete a lui", ha detto. "Io di quattrini ne ho visti bene pochi e tutti di provenienza estremamente trasparente. Quello che non condivido - ha proseguito Salvini - è che anche dieci euro della pensionata, della maestra o dell'artigiano da pensionati siano considerati sporchi per eventuali presunti errori commessi da altri dieci anni fa. Però non ne faccio una questione economica, ma una questione d'orgoglio. Sono andato a letto tranquillo ieri sera, mi sono svegliato tranquillo, mia sorella è in sala parto, andrò a conoscere mio nipote nel pomeriggio: sono l'uomo più felice e fortunato del mondo". Tornando ai fondi della Lega, "cercano soldi che non ci sono. Possono sequestrarmi anche la giacca o la cravatta, col mio conto corrente vanno poco lontano...". In ogni caso, ha concluso sul punto, "la Lega continuerà a battersi per gli italiani a prescindere da questa o quella sentenza".

Il leader del Carroccio ha poi risposto a una domanda su una lista unica per le elezioni europee del prossimo anno con partiti di altri Stati uniti con la Lega. "Stiamo lavorando per essere il primo gruppo in Europa", ha detto. "Questa è l'ultima occasione di salvare l'Europa dai suoi paladini a parole che la stanno affossando".

CONTE SULLA MANOVRA - Il premier Conte intanto, prima di andare al Forum Ambrosetti, dalla Fiera del Levante a Bari ha parlato della manovra. "Siamo assolutamente consapevoli che la prima vittima dell'instabilità economica è il commercio. Faremo una manovra seria, credibile, per i conti in ordine ma saremo anche coraggiosi". "Reddito cittadinanza e riforma fiscale saranno due pilastri su cui lavoreremo per sagomare una manovra che sia anche di equità sociale".

IL PD ATTACCA - Intanto sul caso Diciotti-Salvini interviene anche il Pd. "È un atteggiamento che sradica completamente la funzione che, secondo la Costituzione, un ministro, in particolare un ministro dell'Interno, dovrebbe avere. E questo è inaccettabile, è un insulto agli italiani", dice il segretario Maurizio Martina, durante una visita alle periferie di Bologna, commentando l'atteggiamento del leader della Lega nei confronti della magistratura. Quanto all'ammorbidimento dei toni del ministro, prosegue l'ex ministro dem, "purtroppo Salvini usa in maniera secondo me assolutamente irresponsabile il ruolo che ha. Sta abituando gli italiani alle giornate: un giorno provoca, il giorno dopo ritira le parole. Non si interessa di cosa lascia poi sul campo. Questo è un atteggiamento irresponsabile e provocatorio".