Mercoledì 24 Aprile 2024

Migranti, Salvini: "Basta con la Sicilia campo profughi d'Europa. Più rimpatri"

Il ministro dell'Interno a Catania e Pozzallo: "Pregare e commuoversi non basta".Sulla Tunisia: "Paese libero che esporta spesso galeotti". Merkel: "Italia lasciata sola" Elezioni comunali 2018, data e info utili: dove si vota, come, documenti

Matteo Salvini a Pozzallo (foto Ansa)

Matteo Salvini a Pozzallo (foto Ansa)

Roma, 3 giugno 2018 - Meno partenze e più rimpatri, niente politica dura ma "di buonsenso". Torna a dettare la linea sui migranti che seguirà dal Viminale Matteo Salvini, neo ministro dll'Interno, dopo le parole di ieri sugli "immigrati clandestini". E nel giorno in cui si consumano le ennesime stragi nel Mediterraneo (almeno una trentina i morti due naufragi al largo della Turchia e della Tunisia), dice, da Catania, dove è andato per dare supporto al candidato sindaco del centrodestra Salvo Pogliese: "Oggi altri morti in mare: il Mediterraneo è un cimitero. C'è un unico modo per salvare queste vite: meno gente che parta, più rimpatri". "La vita - sottolinea Salvini - è sacra e per salvarla bisogna evitare che salgano sulle carrette del mare". "Da ministro farò di tutto - assicura - lavorando con quei governi, per evitare le partenze di quei disperati che pensano che c'è l'oro in Italia. Non c'è lavoro per gli italiani". Intanto l'Europa sembra tendere una mano l'Italia, con Angela Merkel che ammette: "Gli italiani si sono sentiti soli". E il commissario per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici che, nel programma In mezz'ora su Rai3 commenta: "Salvini da domani sarà il segretario del suo partito ma sarà anche un ministro e dovrà cercare soluzioni comuni con i suoi partner. Dobbiamo essere consapevoli che i fenomeni migratori necessitano una risposta comune. Possiamo rispondere tutti insieme alle sfide migratorie. L'integrazione può riuscire". 

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LA LINEA DI SALVINI - Il vicepremier chiarisce: "L'Italia e la Sicilia non possono essere il campo profughi d'Europa, la nostra linea è quella del buonsenso". Il leader leghista assicura: "Non assisterò senza far nulla a sbarchi su sbarchi su sbarchi. Servono centri per espellere". L'obiettivo, ha spiegato Salvini, "è salvare le vite. E questo lo si fa impedendo le partenze dei barconi della morte che sono un affare per qualcuno e una disgrazia per il resto del mondo. Stiamo lavorando senza bacchette magiche per ottenere meno sbarchi, più espulsioni, più sicurezza e per bloccare e tagliare un enorme giro d'affari. Pregare e commuoversi non basta, lavoro perché tutti gli organismi internazionali si impegnino per fermare partenze, sbarchi e morti". Il ministro dell'Interno ha parlato anche del Cara di Mineo. "Tornerò a visitarlo - ha detto -, spero che sia l'ultima volta...". "Il Partito democratico si goda l'ultima settimana di governo a Catania, che da lunedì ci sarà il centrodestra ad amministrare, con un nuovo primo cittadino", ha aggiunto il leader della Lega.

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VIDEO Salvini: "Non è possibile che un Paese di frontiera sia penalizzato"

POZZALLO - Salvini ha avuto un faccia a faccia con il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna prima del suo arrivo all'hotspot della città ragusana, dove lo attende anche un gruppo di manifestanti. "Ho detto al ministro che Pozzallo vuole essere una città di accoglienza e legalità. Non ho condiviso le sue parole di ieri ma l'incontro è stato rassicurante", spiega il sindaco, esponente del Pd. Che rimarca le parole di Salvini: "La Sicilia non è un campo profughi d'Europa, qui ci sono spiagge piene e turisti". Interpellato sui casi di intemperanza, registrati nei centri di accoglienza, che avrebbero tra i protagonisti migranti tunisini, Salvini dice: "La Tunisia è un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti". E aggiunge: "Parlerò con il mio omologo tunisino".

MERKEL - Intanto da Berlino affronta il tema migranti e sicurezza la cancelliera tedesca Angela Markel. "La sicurezza delle frontiere, la politica di asilo comune e la lotta alle ragioni dell'esodo dei migranti sono la vera questione esistenziale per l'Europa", dice alla Fas, affermando che serve unificare il sistema, e sottolineando che parte dell'insicurezza in Italia sia nata dalla solitudine nell'emergenza profughi. "Parte dell'insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti". Prosegue la Merkel: "Abbiamo bisogno di un sistema comune dell'asilo e misure comparabili nella decisione su chi rimane e chi no". Secondo la leader tedesca Frontex diventerà "nel medio periodo una vera polizia di frontiera con competenze europee" e nel lungo periodo dovrà esserci "un ente europeo per l'asilo".

I VESCOVI - Sul nodo migranti sono intervenuti oggi i Vescovi: "Non sono un problema di polizia", dice il presidente della Cei Gualtiero Bassetti. E un altro leghista, l'ex ministro degli Interni Roberto Maroni, mette in guardia: "L'immigrazione è un tema complicato. Rimandare a casa i migranti non è così semplice. Devono essere rimandati nei Paesi di origine, non di provenienza. Con la Tunisia è facile, non con la Libia. Consiglierei prudenza, prima di dire 'ne rimandiamo a casa 100mila'".