Venerdì 19 Aprile 2024

Cannabis, Salvini: "Chiuderò i negozi. Sulla droga può cadere il governo"

La ministra della Salute ribatte: "Ma non vendono droga". Lui: "Neanche margherite". E incalza: "M5s ritiri proposta su cannabis libera". Botta e risposta con Lilli Gruber, che pretende fiori e scuse

Salvini vuole chiudere i Cannabis shop (Ansa)

Salvini vuole chiudere i Cannabis shop (Ansa)

Roma, 9 maggio 2019 - Mentre il premier Conte revoca l'incarico al sottosegretario leghista Siri - e la Lega è costretta ad abbozzare - la nuova mission del ministro dell'Interno Matteo Salvini sembra quella di chiudere tutti i negozi che vendono cannabis light e vietare ogni tipo di festa legata alla canapa. Cosa che innesca un nuovo scontro con i pentastellati.

Il vicepremier leghista ha lanciato l'idea ieri, al termine dell'incontro coi rappresentanti di una ventina di comunità di recupero per tossicodipendenti. "Io non aspetto i tempi della giustizia - esordisce il titolare del Viminale con chiaro riferimento a quanto detto dai M5S su Siri - la droga è un'emergenza nazionale devastante e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di rieducazione di massa. Ora usiamo le maniere forti". Immediata la replica della ministra della Salute, Giulia Grillo: "Non bisogna dare informazioni sbagliate, perché nei canapa shop non si vende droga", puntualizza. 

E la controreplica non si fa attendere: nel corso di una scoppiettante puntata di 'Otto e mezzo' su La7, Salvini attacca: "Mi auguro che comincino già da domani i primi controlli rigorosi e a tappeto, perché droga nell'Italia che io governo non se ne può e non se ne deve vendere e mi dicano i cannabis shop che cosa vendono, non margherite o centrotavola o la torta pasquale di mia nonna - ironizza - Evidentemente un cannabis shop vende qualcosa che bene non fa".   Non sembri uno scontro 'minore':  sulla droga, dice Salvini  "sarei pronto a mandare a casa il Governo. Io coi cinque stelle su questo ci litigo".  

Non finisce qui: il botta e risposta riprende oggi. E stavolta ci si mette Di Maio. "Dire di essere contro la droga è come dire di essere per la pace nel mondo, siamo tutti d'accordo - commenta il vicepremier pentastellato a Radio anch'io su Radio Uno -. Controlli, per carità, e immagino anche lotta alla mafia". Salvini sfrutta la notizia del nuovo blitz contro i Casamonica e rilancia: "Combattere la droga significa anche combattere la mafia". Poi incalza: "Il senatore dei 5 Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera. Non è nel contratto di governo, e non voglio lo Stato spacciatore". 

Lilli Gruber e Matteo Salvini (Ansa)
Lilli Gruber e Matteo Salvini (Ansa)

SIPARIETTO SALVINI-GRUBER -  Dopo le frecciate a distanza di due giorni fa (in un comizio Salvini aveva detto: "Mi tocca andarci, simpatia portami via..."), ieri lo scontro tra il ministro e la conduttrice Lilli Gruber si è riprodotto negli studi della trasmissione di La7 'Otto e mezzo', dove il vicepremier leghista era ospite. "Mi aspettavo un mazzo di fiori e delle scuse da lei", ha esordito la Gruber. E lui, ironico: "Le voglio un sacco di bene... E, anche se non ho moltissimo tempo di guardarla da casa, ritengo che questa trasmissione sia assolutamente equilibrata". "Ma nel comizio lei non è stato educato", ha ribattuto la conduttrice. "Mi pagano per fare il ministro dell'Interno, non per essere simpatico. Io passo la giornata a occuparmi di droga, mafia, immigrazione clandestina. Le manderò comunque rose e margherite". Promessa che non è comunque bastata a Gruber, che ha incalzato: "La pagano anche per essere educato".  Poi l'intervista è proseguita con toni a volte un pò accesi - anche con l'altro ospite, il vicedirettore di Huffington Post Alessandro De Angelis - sui temi del fascismo e delle critiche del ministro al conduttore Rai Fabio Fazio. In conclusione la giornalista è tornata alla carica. "Allora me lo manda quel mazzo di fiori?". "Glie ne mando due", ha promesso Salvini.