Martedì 23 Aprile 2024

Salvini accusa Berlusconi: ha scelto il Pd. "Così il centrodestra finisce per colpa sua"

"Molti eletti di FI sono delusi. Se vogliono venire con noi non dirò più di no"

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (Lapresse)

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (Lapresse)

Roma, 2 agosto 2018 - «Che Forza Italia preferisca il Pd alla Lega e a un giornalista come Marcello Foa – attacca Matteo Salvini – è surreale. Basta scorrere le decine di messaggi sui blog, sul web, per vedere come gli elettori del centrodestra siano esterrefatti da questa capriola. A Silvio dico: andare contro il cambiamento è una scelta, ma ad ogni scelta corrispondono delle conseguenze».

Il che significa che il centrodestra è finito?

«Non siamo noi a volerlo. Ma se Forza Italia non è d’accordo su niente, se sceglie il Pd, faccia pure. Scelta sua. Se vuole fare un partitone Pd-Forza Italia, auguri. Dispiaciuti, andiamo avanti, facendo battaglie di centrodestra e per il cambiamento».

In un’intervista al nostro giornale Berlusconi ha detto che lei tradisce gli elettori di centrodestra, che se non molla i grillini, gli elettori leghisti la abbandoneranno.

«Mi pare stia succedendo l’esatto contrario, che la Lega non abbia mai avuto così tanto consenso e Forza Italia così poco. Se la Lega ha quattro volte i voti di Forza Italia forse qualcuno sta sbagliando qualcosa. Mi pare che gli italiani abbiamo già scelto con chi stare».

Ieri mattina lei ha visto Berlusconi in ospedale a Milano: cosa vi diete detti?

«Sono andato per affetto, perché la salute viene prima di tutto. Abbiamo dialogato. Poi son venute le sue dichiarazioni di amore al Pd. Ne prendo atto. Ora, un conto è la vicinanza umana, un conto è la scelta politica che ha portato non solo molti elettori ma anche molti eletti di Forza Italia a tutti i livelli ad avvicinarsi alla Lega. Io fino ad oggi ho detto di no, però se Forza Italia sceglie il Pd è giusto che chi si sente di centrodestra possa fare politica con la Lega».

Sulla Rai andate avanti con il nome di Foa?

«Per me assolutamente sì. E’ persona di spessore e di valore assolutamente riconosciuto e non può essere ostaggio dei capricci del Pd e tantomeno di Forza Italia. Ho sentito Di Maio, con i Cinque Stelle siamo già sostanzialmente d’accordo. Vedremo il come. I M5 sono persone affidabili con i quali si sta lavorando bene».

Famiglia Cristiana titola: ‘Vade retro Salvini’. Il Papa ha espresso parole chiare sui migranti. Lei in piazza Duomo giurò sul Vangelo. Da cattolico non si è chiesto se non sta esagerando in durezza?

«Io il Papa l’ascolto tutto e il Papa chiede regole, limiti e rispetto, che è esattamente quel che sta facendo questo governo. Non ho mai ricevuto tante telefonate, mail e sms da vescovi, cardinali, parroci, suore, frati che tengo riservate ma conservo, che mi dicono che stanno con me. E c’è gente come la signora Bruna, sessantasettennne benzinaia romagnola che oggi mi ha donato un rosario di Medjugorje e mi ha esortato ad andare avanti. Ecco, per me conta più la signora Bruna di Famiglia Cristiana».

Modificare i regolamenti di Dublino è indispensabile ma tra i più critici c’è proprio il gruppo di Visegrad. Non è un paradosso che siano i governi vicini alla Lega il maggior ostacolo a una riforma che spalmi i migranti in arrivo?

«Lo spalmare non è la mia priorità, onestamente. Il problema non è dividersi i migranti, ma bloccare a monte il flusso. Riformare Dublino secondo me viene dopo».

Veniamo all’ultima proposta sui migranti della Commissione Ue...

«Sentirsi dire vi diamo seimila euro per immigrato, non esiste. E poi parliamo di diecimila immigrati a fronte di 600 mila arrivi. Di cosa stiamo parlando? È molto più importante la prossima riunione per cambiare la missione navale Sophia, che sino a ora ha portato in Italia tutti gli immigrati salvati in mare. Noi abbiamo invece chiesto che ci sia, qui sì, una equa distribuzione».

Ma l’Italia li accetterà i centri controllati proposti dalla Commissione?

«Figuriamoci. Noi oltre i centri che già abbiamo non andiamo. Gli unici centri in più ai quali sto lavorando sono quelli per le espulsioni».

Che fine ha fatto la missione italiana in Niger che i francesi hanno bloccato?

«Bella domanda. I francesi sono un problema, perché la loro è una strategia economica, non umanitaria. Stiamo lavorando anche con dei privati ad un piano di investimenti nel Sahel, nei paesi di partenza e di transito. Lo facciamo come Italia, perché come Europa mi fido fino a un certo punto. I francesi hanno un approccio imperialista e colonialista che non è apprezzato in Africa e quindi qualche paese è disponibile a ragionare a fronte di investimenti veri. Mi piacerebbe che il ministro Salvini, brutto, sporco, cattivo, razzista, fascista, fosse quello che investe seriamente in Africa per permettere a quei ragazzi di restar lì a lavorare».

Quando lo porterete in approvazione il decreto sicurezza?

«Entro settembre».

Conterrà anche la riforma della legittima difesa?

«Quello no perché è incardinata al Senato ed è di competenza del mio collega alla giustizia. Ma l’iter è già partito e la prossima settimana ci saranno tre giorni di audizioni e l’obiettivo è portarlo in aula a settembre».

L’M5S è assai cauto su questo tema.

«Con M5s siamo d’accordo, non ci sarà nessun Far West. Solo più garanzie per gli italiani. Con tutta la cautela del caso, sono ottimista».

Decreto dignità. Lo ha accettato obtorto collo in cambio del via libera a temi cari alla Lega? Gli impreditori, anche quelli del nordest leghista, sono furiosi.

«Il decreto è partito da principi giusti. La lotta alla precarietà a vita, il no alle multinazionali che delocalizzano e il no al gioco d’azzardo incontrollato, stiamo apportano in aula alcuni correttivi che lo migliorano, dai voucher per alcuni settori allo stop alle causali in alcuni casi. Noi siamo convinti che porterà più posti di lavoro. Non credo che la Lega possa essere penalizzata: i piccoli imprenditori avranno tutto da guadagnarci, per quanto riguarda i grandi, che hanno avuto il sostegno economico dagli ultimi governi, dipenderà da loro. Detto questo, la rivoluzione economica la vogliamo mettere nella manovra d’autunno. Ovviamente non si pretendano miracoli in tre mesi, ma arriveranno i primi segnali di riduzione fiscale e burocratica. E la pace fiscale con Equitalia e i primi passi sulla legge Fornero».

Che ne è della lotta alle mafie?

«E’ una battaglia che combatterò anima e corpo. Domani (oggi per chi legge, ndr) in Cdm approviamo l’aumento di 200 unità per l’agenzia per i beni confiscati e il 14 e il 15 agosto sarò in Calabria e Sicilia per dare il segnale che la lotta alla grande criminalità è in cima alla nostra agenda. Anche per loro, la pacchia è finita».

Ultima questione la riforma europea del diritto d’autore. Non pensa sia necessario porre un limite ai padroni della Rete e incentivare la libera editoria che è un presidio di democrazia?

«Bisognerà trovare un punto di equilibrio che non si era trovato nella proposta attuale, tra il diritto d’autore e le tentazioni di bavaglio alla Rete. Da giornalista sono vicino alla carta stampata, sono a favore ai contributi pubblici all’editoria che fa servizio pubblico. Io ho lavorato come giornalista per 15 anni. Io se posso un giornale lo compro e lo sfoglio, mi piace sporcarmi le dita. Non è sostituibile. Se ci sono fondi da spendere in questo settore sono ben spesi».