Venerdì 19 Aprile 2024

Le reazioni nei partiti alle elezioni comunali 2022

Salvini: "Centrodestra unito vince". Meloni: "Interrogarsi su sostegno a Draghi". Conte: "Dialogo con il Pd non è compromesso". Renzi: "Grillismo è finito". Sicilia, nervi tesi in Forza Italia

Matteo Salvini in conferenza stampa (ImagoE)

Matteo Salvini in conferenza stampa (ImagoE)

Roma, 13 giugno 2022 - Per i partiti è tempo di bilanci, sebbene lo spoglio delle elezioni comunali 2022 sia ancora in corso. Il primo a parlare è Matteo Salvini, il quale sottolinea subito che "alle prossime politiche il centrodestra vince solo unito". "Chi pensa ad altri schemi non fa il conto con gli elettori - dice in conferenza stampa in via Bellerio a Milano -. Lo sforzo della Lega di essere collante del centrodestra, anche sacrificandosi in prima persona, è la strada vincente".

Il segretario del Carroccio sottolinea tra l'altro il "contributo" del suo partito a Palermo e Genova. "La stragrande maggioranza dei Comuni andranno al ballottaggio, ma per il momento avere la certezza che nelle due più grandi città al voto, Palermo e Genova, vincerà il centrodestra, ci fa dire che l'equilibrio tra centrodestra e centrosinistra propende per centrodestra", prosegue Salvini che prova a mettere a tacere voci di possibili di sfide interne alla sua coalizione. "In alcuni comuni potremo essere dietro Fratelli d'Italia, in altri davanti, la competizione per me è solo con il centrosinistra, e dove il centrodestra è andato diviso ha sbagliato, e non entro nel dettaglio delle responsabilità", dice. Ma, secondo il fondatore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, "si sta materializzando lo scenario peggiore per la Lega, dietro a Fdi anche al Nord".

Salvini prova a guardare al futuro. "Il leader del centrodestra lo decideranno gli italiani alle prossime elezioni politiche. Chi farà il presidente del Consiglio lo decideranno gli italiani. Io lavoro per un centrodestra unito". Poi spende due parole per i referendum, andati praticamente deserti. "Che qualcuno goda della non partecipazione al voto mi sembra miope. Avere una giustizia giusta conviene anche ai sindaci del Pd. Mi dispiace che qualcuno a sinistra esulti", spiega. Quanto al Consiglio federale della Lega che si è tenuto ogg, fa sapere che "non c'è stata mezza polemica su Russia, vaccini, benzina o autonomia": Invece è stato "dato mandato ai capigruppo del partito di Camera e Senato di perseguire una risoluzione comune con gli altri partiti della maggioranza" che abbia "al centro la pace" nel conflitto russo-ucraino.

Sommario

Conte

Non può essere soddisfatto dell'esito del voto Giuseppe Conte. Domani il M5s annuncerà un "percorso di completamento dell'azione politica e di organizzazione interna anche per quanto riguarda le articolazioni territoriali", dichiara nella sede del Movimento a Roma. Il risultato delle amministrative, dice, dipende anche dai ritardi su questa organizzazione sui territori, "un rallentamento dovuto anche a vicende esogene e a resistenze interne. Anche per le 'Quirinarie' che oggettivamente ci hanno rallentato nel percorso".

Poi chiarisce: "Non ho mi detto che abbiamo un'alleanza strategica ma parlo sempre di dialogo, profondo e proficuo, con il Pd e Articolo 1: non ho mai voluto forzare perché ritengo che questo percorso debba darsi dei tempi, delle tappe".

E ancora: "Esamineremo il risultato elettorale ma per il futuro un'azione congiunta non può essere compromessa da questa tornata elettorale per il semplice motivo che il M5s sui territori ancora deve organizzarsi".

Meloni

"Non nascondo la soddisfazione di FdI. si deve partire col dire che il centrodestra si afferma in queste elezioni. Durante la campagna ho sentito dire, chi vince queste elezioni, vince le politiche. Non so se lo ridirebbe....". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in una conferenza stampa a Via della Scrofa. "Il M5s non raggiunge la doppia cifra: è in forte calo. Anche dove cambia pelle la situazione è compromessa: dobbiamo riflettere che la prima forza in Parlamento non esiste più nel Paese", aggiunge. "Anche che questa autorevolezza di  Draghi con questo spread non sia tale. Questo voto ci interroga, lo dico agli alleati, se bisogna sostenere Draghi e questo Parlamento". «C'è una maggioranza distante dal Paese»

Forza Italia

Tensione in Forza Italia dopo il voto in Sicilia. A dar fuoco alle polveri Gianfranco Miccichè, leader del partito sull'isola: "Abbiamo bisogno di coesione vera, non di quella detta davanti ai giornalisti - dice ai cronisti dal comitato di Roberto Lagalla, prossimo sindaco di Palermo -. In questa campagna elettorale non l'abbiamo avuta completamente, ci sono stati nostri uomini che si sono impegnati meno di altri per cui non c'è dubbio che un ragionamento nel partito va fatto. Far finta che in questi ultimi tre mesi non sia successo nulla sarebbe un grande errore per me e lo sarebbe per Fi". Micciché ha anche bocciato "snza dubbio" la ricandidatura di Nello Musumeci a presidente della Regione.

Una presa di posizione netta che non è piaciuta ai vertici azzurri. "Se noi, che siamo il primo partito, non facciamo aut aut, come possono farlo gli altri", commenta il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Renzi (Italia Viva)

"Sono contento dei risultati di Italia viva - scrive Matteo Renzi nella sua enews -. Siamo decisivi nell'elezione al primo turno di tanti sindaci, da Bucci a Genova fino a Giordani a Padova. Dove non andiamo al ballottaggio, facciamo risultati splendidi a cominciare da Cosimo Ferri a Carrara (17%)", aggiunge.

"La generosità di Ferri gli sta facendo fare un risultato strepitoso - dice ancora -. Bene anche i candidati che sosteniamo con scelte civiche, da Flavio Tosi che a Verona fa il 25%, fino a storie meno conosciute ma presenti in tutta Italia da Guidonia a Chiavari".

E conclude: "Queste elezioni segnano al primo turno una vittoria sostanziale del centrodestra (da Palermo, dove la sinistra doveva aprirsi anche al centro, anziché rinchiudersi nell'asse coi grillini, fino all' Aquila), ma dipingono soprattutto un quadro nel quale il grillismo è finito, con le liste di Conte che fanno il 5% a Genova, il 4% a Taranto oppure l'1% a Padova".

Lupi (Noi per l'Italia)

Un appello all'unità del centrodestra arriva anche da Muairzio Lupi. "Se il centrodestra è unito, con un pilastro moderato, si vince e si governa. Se si divide per vedere chi è avanti, si favorisce il centrosinistra", dice il presidente di Noi con l'Itali commentando i dati al Tg1. "Mi piacerebbe che dopo queste amministrative il centrodestra si ritrovasse, non lo fa dall'elezione del presidente della Repubblica", aggiunge Lupi rivednicando che "la coalizione non è solo Lega, FI e FdI, senza il pezzo di centro che vuole rafforzare la parte moderata il centrodestra rischia di non vincere".