Giovedì 18 Aprile 2024

Caduta governo, gli scenari. I sondaggisti: "Provocare la crisi è un boomerang"

"L'Italia vuole serenità. Un uomo solo al comando sul lungo termine può stancare"

Giuseppe Conte (Ansa)

Giuseppe Conte (Ansa)

Milano, 11 agosto 2019 - Su una cosa gli esperti concordano: gli ultimi sondaggi vedono la Lega aumentare il consenso. Dunque, chiedere al Paese "pieni poteri", per usare le parole di Salvini, ed evocare l’uomo solo al comando pare una strategia vincente alle urne. Ma è davvero così? "È una narrazione che può sedurre – esordisce Antonio Noto, direttore della società Noto Sondaggi –. Dopo un anno e mezzo di governo inconcludente, però, a fronte della firma di questo eventuale assegno in bianco, gli italiani vogliono vedere i risultati".    Inoltre, i nostri concittadini "non si sono ancora resi conto della portata di questa crisi – continua Noto –. Il possibile aumento dell’Iva, per esempio, è un fattore di preoccupazione". Aver forzato la mano in piena estate, come ha fatto Salvini, non è necessariamente un vantaggio. 

"Solo in autunno capiremo quanto questa esasperazione dei toni sia stata apprezzata dagli italiani – continua il sondaggista –. Oppure se la crisi di Ferragosto, i comizi in spiaggia, questo stato di guerra permanente sia vissuto come un fastidio da quanti, ora, vogliono staccare. Non so se può essere acqua al mulino di Salvini o se gli italiani preferivano non essere turbati".  Infine, il ruolo di Conte: quanto potrebbe valere un suo partito? A giugno una rilevazione di Noto lo dava al 12%: "Un dato eclatante che dubito possa essere diminuito, il livello di fiducia del premier in questi mesi è aumentato. Certo, se si candidasse coi 5 Stelle, l’appeal scenderebbe, ma resta un personaggio percepito come di sinistra moderata".    Per il professor Renato Mannheimer, sociologo e sondaggista, il peso elettorale di Conte "dipende soprattutto da cosa propone. Le ultime settimane di campagna elettorale, se non addirittura gli ultimi giorni, sono decisivi nell’orientare il consenso di almeno un terzo di elettori". Certo, il premier "è tra i più stimati, ora sembra essere l’anti-salviniano numero uno, ma non è chiaro cosa sarà in futuro". E, a proposito di Salvini, la strategia dell’uomo solo al comando "piace, gli italiani hanno voglia di un esecutivo che decida e attualmente lo danno vicino al 40%". Sempre che "certi toni non spaventino qualcuno anche all’interno del suo elettorato potenziale, dirottandolo verso figure di centrodestra moderato, tipo Toti o Calenda".    Nicola Piepoli, fondatore e presidente dell’Istituto Piepoli, vede invece Conte come "un servitore dello Stato, che non mira a organizzare un suo partito". Per quanto riguarda le urne, invece, data per scontata la crescita della Lega, Piepoli punta il dito sulle conseguenze: "Questo ritorno al voto è nell’interesse del Paese?". Si potrebbe, invece, individuare un gruppo di figure istituzionali "che valutino come evitare l’aumento Iva e rimettere in carreggiata l’Italia, come la crisi dei 13 giorni tra Usa e Urss, quando Kennedy convocò 17 civil servant e riuscì ad evitare la guerra", chiude il politologo.