Salvini col giubbotto che piace a Casapound. Bufera social

Polemiche sul look del leader della Lega in occasione della finale di Coppa Italia a Roma tra Juve e Milan

Matteo Salvini in tribuna vip

Matteo Salvini in tribuna vip

Roma, 10 maggio 2018 - Il bruciante tema d'attualità? Matteo Salvini, leader "sovranista" ("prima gli italiani") della Lega. Ci si accapiglia sulla possibilità che l'uomo forte del Carroccio diventi titolare del Viminale, vale a dire ministro dell'Interno? No. Qui si parla di giubbotti. Questione di stile. Anzi: di style.

Ma, come avrebbe detto il grande Leonardo Sciascia, vediamo di capire in quale contesto nasce questa epica battaglia. In occasione della finale di Coppa Italia a Roma tra Juve e Milan, il possibile ministro è andato allo stadio. La passione per il Milan è pari a quella per la politica, dicono i suoi amici. In queste occasioni i politici e i potenti di vario genere si siedono in tribuna vip. Un sicuro modo per "farsi vedere", una vera e propria passarella. E che cosa si fa in queste occasioni? Ci si veste bene. Magari con cravatte e giacche sportive, ma eleganti. C'è tutto il bel mondo, o perlomeno quello che in molti considerano il bel mondo. La sera di mercoledì, a esempio, c'erano frotte di parlamentari, gli ancora per poco ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi del Pd, Giovanni Malagò, numero uno del Coni. E, appunto, Matteo Salvini.

Ecco, qui sta il punto. Salvini non aveva giacca, cravatta né alcun segno tangibile di eleganza formale. Era casual, molto casual. Calzava un cappellino del Milan e una k-way di marca Pivert. E allora, direte voi? Beh, in molti hanno notato che Pivert è marca di abbigliamento (italianissima, of course) molto amata dall'estrema destra e in particolare dai militanti di Casapound, i cosiddetti "fascisti del terzo millennio", presenti alle ultime elezioni con risultati non particolarmente brillanti. Il look salviniano ha scatenato polemiche di discreto livello retorico, con slogan da una parte e dall'altra di più o meno sentita virulenza. A guardare le pubblicità (italianissime) di quest'azienda si notano teste rasate, braccia tatuatissime, sguardi protesi verso il futuro, fisici bestiali. Il logo del 'brand' (parola ormai italianissima) è un picchio stilizzato. Ma perché Salvini si è messo quel giubbotto? Dice: se lo sarà comprato. Replica: macché, sarà stato un regalo dei camerati. Sì, perché, ricordano alcuni, Lega e Casapound, specie tra il 2014 e il 2015, hanno avuto momenti di amorosa intesa, manifestando contro "le invasioni" dei migranti che scappano da fame e guerra. Intesa poi scemata e forse definitivamente scomparsa.

Dunque, poté più il look della politica (ripetiamo: Salvini potrebbe occupare la poltrona di ministro dell'Interno). Una novità? No, affatto. Specie chi è stato giovane a Roma - luogo per eccellenza ancor'oggi di scontro tra 'fasci' e 'compagni' - ricorderà come fosse spesso impossibile attraversare le strisce pedonali di certe piazze, vie e viali se portavi il parka verde (roba da compagni) e o se avevi i capelli cortissimi e i camperos, stivaletti con la punta molto appuntita (roba da fasci). Insomma, chi ha detto che la Storia non è fatta di corsi e ricorsi forse dovrà ricredersi. O magari chiedersi: ma sotto il vestito, che cosa c'è?