Mercoledì 24 Aprile 2024

Russiagate, Renzi: "Conte chiarisca sull'incontro tra Barr e i nostri servizi"

Il leader di Italia Viva: "Perché il ministro della Giustizia Usa è venuto a Roma per incontrare il capo del Dis?"

Renzi ospite a 'Mezz'ora in più' (Lapresse)

Renzi ospite a 'Mezz'ora in più' (Lapresse)

Roma, 6 ottobre 2019 - Matteo Renzi chiede chiarezza sulla visita a Roma del ministro della Giustizia statunitense, William Barr, in merito alla vicenda del cosiddetto Russiagate. "Penso che se si vuole fare chiarezza, come Conte ha detto, è giusto che il presidente del Consiglio vada al Copasir e spieghi tutto. La domanda è: perché il ministro della Giustizia americano è venuto segretamente a incontrare il capo del Dis  (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ndr). Questa è la domanda", dice il leader di Italia Viva, ospite di 'Mezz'ora in più' su Rai3.

Il senatore suggerisce poi a Conte di affidare "a un professionista" la delega per i servizi segreti.  "Lo suggerisco nell'interesse stesso del presidente del Consiglio", aggiunge Renzi difendendo poi l'ex presidente americano Barack Obama. "Sono testimone che sono, si dice in romanesco, fregnacce e balle quelle di chi vuole collegare Obama a questa storia", dice. "C'è chi sostiene che in questa vicenda nel 2016" sui rapporti di Trump con la Russia "ci sia un ruolo di Obama: mi accusano di essermi messo d'accordo con lui ma è evidente che questa ipotesi non è una spy story ma una farsa - prosegue - . Non a caso ho querelato il signor Papadopoulos che dice queste cose. Io avevo un rapporto molto stretto con Obama e sono pronto a testimoniare in ogni tribunale del mondo rispetto alla straordinaria correttezza umana, morale, politica di Obama. Chi tira in ballo Obama lo fa per dinamiche politiche interne", aggiunge il leader di Italia Viva.

MEDIA USA - intanto, secondo quanto scrive il New York Times citando fonti anonime, in pochi sapevano il motivo della visita a settembre in Italia del procuratore generale americano, William Barr. Alcuni diplomatici e dirigenti d'intelligence all'ambasciata Usa a Roma rimasero sorpresi di scoprire che aveva aggirato i protocolli nell'organizzare la sua visita per incontrare politici e 007 italiani, a caccia di informazioni nella contro inchiesta sulle origini del Russiagate.