Venerdì 19 Aprile 2024

Rosatellum, chi ci guadagna e chi ci perde

I conti che girano tra le forze politiche sono molto diversi. Il Pd è certo di vincere e predice: grillini terzi, solo 20 seggi a Mdp

Emendamenti a "Rosatellum" sono 417

Emendamenti a "Rosatellum" sono 417

Roma, 12 ottobre 2017 - Chi ci guadagna e chi ci perde, con il Rosatellum? In Transatlantico girano previsioni terrificanti per il Pd ma uno studio riservato del Nazareno li confuta, anzi dice il contrario: vincerà il Pd. 

LEGGE ELETTORALE / Ok alle prime due fiducie

Innanzitutto va detto che la nuova legge elettorale (se legge diventerà) è un mix di collegi uninominali maggioritari per il 37% e di collegi plurinominali con metodo proporzionale per il 63% dei seggi. Ma come il Rosatellum trasforma i voti in seggi? La base di partenza sono i 630 seggi della Camera presi come riferimento per comodità di calcolo (al Senato i conti sono in parte diversi per la base regionale). Il Rosatellum prevede, alla Camera, l’assegnazione di 232 seggi in collegi uninominali maggioritari (6 in Trentino-Alto Adige, 1 in Valle d’Aosta, 225 nelle altre 18 regioni), secondo il principio del first past the post (il primo prende tutto), e di altri 398 seggi (di cui 12 per gli italiani all’estero) in collegi plurinominali su base proporzionale. 

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Le soglie di sbarramento sono due: il 3% per ogni lista, il 10% per le coalizioni di liste. La simulazione più attendibile e più nota è quella di You Trend. Stima in 220-247 i seggi vinti da una coalizione di centrodestra (FI-Lega-FdI), con circa il 32,9% dei voti (13,4% Fi, 14,8% Lega, 4,7% FdI); in 222-247 seggi una di centrosinistra (Pd+Ap, stimati al 27,8% e 2,4%), 163-183 seggi all’M5S (27,7%), 14 seggi a Mdp (stimato al 3%).

Ma i conti che girano tra le forze politiche sono molto diversi. In uno studio del senatore di Mdp, Federico Fornaro, ad esempio, per il Pd si prospetterebbe un bagno di sangue. Fornaro stima in appena 75 gli eletti nei collegi uninominali per il Pd+altri, 115 quelli del centrodestra, 115 al M5S e zero per Mdp-SI. Nel proporzionale Fornaro assegna 120 eletti al Pd, 114 all’M5S, 55 a FI, 60 alla Lega, 19 a Fratelli d’Italia e 19 alla lista Mdp-SI. Lo studio ha gettato il panico nelle file dei peones dem che temono di non riuscire a farsi eleggere in molte zone del Nord, dove la Lega è forte, ma anche in Lazio e al Sud, causa l’M5S. Anche tra gli azzurri regna la paura: molti deputati temono di dover cedere troppi eletti alla Lega al Nord e di non farcela al Sud.

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Ma al Nazareno hanno in tasca altre stime e proiezioni. Va premesso che, con l’attuale «doppio Consultellum», sistema di base proporzionale figlio di ben due sentenze della Consulta, i big dem prevedevano 215 seggi a una coalizione di centrosinistra, 200 al centrodestra, 180 seggi a M5S, 35 a una lista di Mdp-Sinistra.    Con il Rosatellum, invece, il Nazareno stima di ottenere, per il Pd e i suoi alleati molti più seggi. Seggi che sarebbero così ripartiti: nel proporzionale, 145 seggi a Pd+altri, 135 al centrodestra, 100 a M5S, 20 a quella che chiamano la ‘Cosa rossa’ (Mdp-SI-altri). Nei 225 collegi uninominali 110 seggi vinti dal centrosinistra, 80 dal centrodestra, 40 a M5S, zero alla Sinistra. Totale, sommando le due parti (collegi e proporzionale): 255 seggi al centrosinistra, 215 al centrodestra, 140 all’M5S e 20 seggi alla ‘Cosa Rossa’.

Nell'infografica realizzata da Centimetri il "Rosatellum bis" approvato dalla commissione
Nell'infografica realizzata da Centimetri il "Rosatellum bis" approvato dalla commissione

Dario Parrini, deputato toscano renziano ed esperto di sistemi elettorali, la mette così: «Grazie alla disproporzionalità del sistema, dovuta alla parte maggioritaria, una coalizione che ha il Pd in mezzo e due forze nelle ali, una al centro e una a sinistra, può vincere col 33-34% dei voti. Una cifra che, grazie alla quota uninominale, può dare il 40-41% dei seggi. Inoltre, i media e gli elettori concentreranno la loro attenzione sui collegi uninominali, dove si terranno le sfide: lì noi avremo candidati riconoscibili, autorevoli e radicati. Il voto nel collegio, per come è strutturato, trascinerà quello delle liste. La Cosa Rossa? Non supererà i 20 deputati». Chi ha ragione? Beh, questo lo decideranno gli elettori.