Chi è Roberto Fico, il nuovo presidente della Camera

Sette anni dopo la sua candidatura a sindaco di Napoli, l'ex presidente della Vigilanza Rai sale sullo scranno più alto di Montecitorio

Roberto Fico con Luigi Di Maio (LaPresse)

Roberto Fico con Luigi Di Maio (LaPresse)

Roma, 24 marzo 2018 - Una cosa è certa. Roberto Fico, eletto presidente della Camera, dovrà archiviare, almeno per ora, la sua passione: diventare sindaco di Napoli. A meno di sorprese e di legislature smart, quando nel 2021 si voterà per il consiglio comunale il grillino posillipino avrà altro da fare e non potrà prendersi la rivincita. Nel 2011, quando fu candidato sindaco di Napoli prese solo 6441 voti e l’1,38%. Altri tempi. Sette anni dopo, Roberto Fico, 44 anni, sale sullo scranno più alto di Montecitorio con l’ossequio che la carica impone. Non avrà cioè la ruvidezza del 2013 quando, sfidante M5S di Laura Boldrini, sembra che abbia detto: "Se mi consegnano la campanella per guidare la seduta magari gliela tiro indietro".

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Diplomatosi al liceo Umberto di Napoli, quello dei rampolli vip, Roberto si laurea con lode in Scienze delle Comunicazioni all'Università di Trieste scegliendo l'indirizzo di comunicazione di massa. Figlio di un dirigente del Banco di Napoli, è inquieto e ribelle. La prima volta che va a votare nel 1993 sceglie il comunista Antonio Bassolino che supera al ballottaggio Alessandra Mussolini alla carica di sindaco di Napoli. Poi punta su Rifondazione Comunista, un passato a sinistra che lo fa etichettare come esponente "movimentista" del M5S. In effetti questo tratto distintivo Fico lo guadagna anche grazie a prese di posizioni controcorrente. Ad esempio è favorevole al matrimonio gay, allo ius soli per gli stranieri e addirittura all’eutanasia per i malati terminali. Ma Fico è soprattutto un dirigente della prima dei Cinquestelle. Dopo aver vissuto per un anno in Finlandia e un master in Knowledge Management, nel corso del quale approfondisce gli studi a proposito della distribuzione e della gestione del capitale umano, Roberto fonda nel luglio 2005 il meet-up "Amici di Beppe Grillo" di Napoli. Svolge tanti piccoli lavori, dividendosi tra un tour operator e una piccola società editoriale fino a gestire il marketing di un albergo di un parente, ma il suo destino è ormai la politica.

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A dicembre 2012 è primo alle Parlamentarie del M5S nella Circoscrizione Campania 1 e grazie a 228 preferenze ottenute sul web viene candidato in prima posizione nella lista bloccata del M5S della circoscrizione. Alle elezioni politiche del 2013 è eletto nella XVII legislatura alla Camera, poi riconfermato il 4 marzo 2018 con un plebiscito. Fidanzato con la fotografa Yvonne De Rosa fu al centro di una piccola polemica con le frange dissidenti quando la ragazza, che vive a Londra, fu candidata alle elezioni 2013 (ma non eletta). "Svolge attività per il Movimento da più di un anno, ha già sostenuto il 5 Stelle alle amministrative di Napoli ed è in possesso dei requisiti per candidarsi all'estero. E io non le ho dato neanche l'ombra di un aiuto, di un sostegno, di un suggerimento". Appassionato di Stanley Kubrick, ha vissuto l’incarico di presidente della Vigilanza Rai come una vera odissea nella torbida nebulosa dell’azienda, ma si è distinto non solo per le polemiche sui contratti di alcuni "intoccabili", ma anche per aver rinunciato all’indennità di funzione cui avrebbe avuto diritto (30 mila euro all’anno) e all’auto blu.

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