Risultati elezioni 2018, cosa succede ora. Le possibili maggioranze

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Sergio Mattarella al voto (LaPresse)

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Roma, 5 marzo 2018 - Le elezioni politiche del 4 marzo 2018 sono (più o meno) in archivio. Per i risultati definitivi bisognerà aspettare ancora, ma già le proiezioni - confermate dai dati che arrivano dal Viminale - consentono di tracciare gli ipotetici scenari post-voto. 

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OSA SUCCEDE ORA - Numeri alla mano, non sembra esserci una coalizione, o partito, con la maggioranza assoluta di 316 deputati e 158 senatori. E questo in nessuna delle due Camere. Il centrodestra ottiene più seggi sia al Senato (140 nella migliore delle ipotesi, secondo le proiezioni del Consorzio Opinio Italia), sia alla Camera (257 nello scenario più ottimistico). Ma resta ben lontano dall'asticella che permette di legittimare un governo. Il primo partito è di gran lunga il Movimento 5 Stelle che però potrà ottenere fino a 119 poltrone a Palazzo Madama e fino a 240 a Montecitorio. In mezzo il centrosinistra, con fino a 55 seggi al Senato e fino a 120 alla Camera. 

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Se le forze politiche rimanessero fedeli alle dichiarazioni della campagna elettorale e di questa notte, sarebbe da escludere un appoggio di Pd e centrosinistra sia a un esecutivo di centrodestra, sia a un governo grillino. Anche se le probabili dimissioni di Renzi dalla segreteria (annunciate e poi smentite), potrebbero cambiare lo scenario. In entrambi i casi, va sottolineato, l'eventuale sostegno sarebbe sufficiente per raggiungere una maggioranza. "Il Pd dovrà decidere da che parte stare", ha detto D'Attorre (Leu) questa notte a Porta a Porta, aprendo implicitamente a un'alleanza coi 5 Stelle. Che da sola, però, non basta per governare. "Saremo all'opposizione", la linea del dem Ettore Rosato, ribadita senza tentennamenti. "Tutti dovranno parlare con noi", hanno invece detto a chiare lettere gli esponenti pentastellati commentando i risultati. "Siamo pronti a confrontarci sui contenuti, non sulle poltrone", il diktat grillino.

BOSCHI-BIANCOFIORE

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Escluso il Pd, va valutata l'opzione più gettonata nei corridoi della politica: ovvero quella di una alleanza tra i 5 Stelle e la Lega di Salvini che uscirebbe in questo modo dalla coalizione di centrodestra. I numeri, nel caso, consentirebbero una larga maggioranza sia alla Camera, sia al Senato. E sarebbe la maggioranza più antieuropeista, considerato che nell'Europarlamento M5s sta con Farage e la Lega con Front National e Fpoe. Da via Bellerio trapela che l'intenzione di Salvini sarebbe quella di tentare tutte le strade possibili per formare un governo di centrodestra a guida Lega. Il Carroccio si confronterà "prima con gli alleati". Quel "prima" sembrerebbe lasciar presagire a un eventuale "dopo" con le altre forze in campo (evidentemente i 5 stelle), qualora la soluzione interna alla coalizione non fosse percorribile. Ma è lo stesso Salvini a smorzare l'ipotesi di intesa coi grillini, ribadendo in conferenza stampa di escludere "coalizioni strane" e confermando che "uso mantenere la parola data" e "la Lega ha vinto nel centrodestra e resterà alla guida del centrodestra". Il leader della Lega si è sentito di escludere "governi di scopo", ma si è detto pronto "ad ascoltare e incontrare tutti". Anche se "non mi piace cambiare squadra a partita in corso". Nel Carroccio, e nel centrodestra, confidano evidentemente di poter trovare in Parlamento i voti che mancano per legittimare una eventuale maggioranza. 

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Un'ulteriore ipotesi, non da scartare, sarebbe proprio quella del governo tecnico e di scopo non gradito a Salvini. Servirebbe però il sostegno di centrodestra e centrosinistra, con l'obiettivo di mettere a punto una legge elettorale per tornare al voto appena possibile. Operazione che potrebbe non essere nè semplice, nè veloce. Se la Lega dovesse cambiare idea, il Movimento cinque stelle sarebbe non determinante. La palla passa ora al presidente della Repubblica Mattarella che, sulla base di numeri e consultazioni, dovrà decidere se e a chi dare l'incarico per formare un nuovo governo. Prima, però, c'è la partita delle presidenze delle Camere - essendo la prima votazione  fissata per venerdì 23 marzo -, ed è ovviamente tutta ancora da giocare nelle prossime settimane. E su questo fronte, va sottolineato, anche il rigido Movimento 5 Stelle potrebbe concedere qualcosa agli attuali avversari in cambio, magari, di un appoggio esterno o di un patto di non belligeranza. Un banco di prova, quello per eleggere i numeri uno di Palazzo Madama e Montecitorio, che potrebbe servire a 'testare' eventuali alleanze di governo. 

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Risultati camera: lo spoglio in tempo reale

Risultati Senato: lo spoglio in tempo reale

Proiezioni realizzate dal Consorzio Opinio Italia (Istituto Piepoli, Emg e Noto Sondaggi) per la Rai.

SENATO PARTITI (proiezioni definitive )

M5s: 32,5% - Seggi 109-119 Pd: 19,2% - Seggi 44-46 Lega: 16,2% - Seggi 58-60 Forza Italia: 14%- Seggi 46-52 Fratelli d'Italia: 4,1% - Seggi 19-25 Liberi e Uguali: 3,5% - Seggi 7-11 +Europa Bonino- Cd: 2,3% - Seggi  0-2 Noi con l'Italia-Udc: 1,2% - Seggi 2-4 Svp - Seggi 2-4 Civica popolare Lorenzin  0,6% - Seggi 0-2 Italia Europa Insieme: 0,6% - Seggi 0-2 Elezioni 4 marzo, il Pd va a picco. Renzi a un passo dall'addio

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SENATO COALIZIONI  (proiezioni definitive)

Centrodestra: 35,5% - Seggi 128-140 Movimento 5 Stelle: 32,9% - Seggi 109 -119 Centrosinistra: 22,8% - Seggi 47-55 Liberi e Uguali: 3,6% - Seggi 7-11 Altre: 4,8% - Seggi 0-2

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CAMERA PARTITI (proiezioni definitive)

M5s: 32,9% - Seggi 230-240 Pd: 18,7% - Seggi 104-110 Lega: 17,2% - Seggi 115-123 Forza Italia: 13,4% - Seggi 99-105 Fratelli d'Italia: 4,2% - Seggi 24-32 Liberi e Uguali: 3,7% - Seggi 11-19 Civica popolare Lorenzin 2,6% - Seggi 1-3 Svp - Seggi 3-5 Noi con l'Italia-Udc: 1,2% - Seggi 2-4 +Europa Bonino- Cd: 0,6% - Seggi 0-2  

CAMERA COALIZIONI (Proiezioni definitive)

Centrodestra: 36,4% - Seggi 247-257 Movimento 5 Stelle: 32,4% - Seggi 230-240 Centrosinistra: 22,9% - Seggi 110-120 Liberi e Uguali: 3,6% - Seggi 11-19 Altre: 4,7% - Seggi 0-2

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