Mercoledì 24 Aprile 2024

Riforma prescrizione, Di Maio: "Il primo gennaio è legge". Scontro col Pd

Marcucci: "Situazione grave, basta provocare". Renzi: "Se non ci sarà accordo voteremo il ddl di Costa (Fi)". Conte: "Stiamo lavorando a un compromesso"

Luigi Di Maio a 'DiMartedì' (Ansa)

Luigi Di Maio a 'DiMartedì' (Ansa)

Roma, 4 dicembre 2019 - Oltre al Mes, ad agitare la maggioranza c'è il tema della riforma della prescrizione 2019. Il M5S tira drittoItalia Viva frena e col Pd si apre lo scontro: i dem votano contro la richiesta di calendarizzazione d'urgenza avanzata da Forza Italia sulla proposta di legge a firma di Enrico Costa che prevede lo stop della riforma, non volendo creare sbavature al perimetro della maggioranza, ma mettono agli atti la distanza con il M5S sulla riforma Bonafede. E Conte cerca di mediare: "Stiamo lavorando a un compromesso, la prescrizione col primo grado di giudizio è una soluzione assolutamente sostenibile, ma sicuramente va corredata con misure di garanzia che assicurino la ragionevole durata del processo".

Di Maio: riforma prescrizione sarà legge

"La nostra riforma dal primo gennaio diventa legge. Su questo non discutiamo. Se il Pd poi vuol votare una legge con Salvini e Berlusconi per far tornare la prescrizione com'era ideata da Berlusconi sarà un Nazareno 2.0, ma non credo avverrà", avverte oggi Di Maio in un'intervista al Gr1 su Radio1. Anche Di Battista è netto: "Ha ragione Luigi, la norma che blocca la prescrizione entrerà in vigore il 1 gennaio. Punto", scrive su Facebook.

Marcucci (Pd): basta provocare

"Di Maio forse non ha capito la gravità della situazione. Sulla prescrizione, non faremo passi indietro. Non si può accettare una norma anticostituzionale come il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Non si possono sottoporre i cittadini a processi infiniti. Ci sono diverse soluzioni tecniche da affrontare ora, consiglio al capo del M5s di smetterla con le provocazioni", replica il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.

Renzi: pronto a votare con FI

"Volere una giustizia senza fine significa proclamare la fine della giustizia. E non abbiamo cambiato idea", è la linea di Matteo Renzi, intervistato dal Messaggero. "Ora ci sono due alternative: la prima è che la nuova maggioranza trovi una soluzione. E sarebbe meglio. Se non accadrà noi non ci inchineremo al populismo giudiziario imperante. E dunque, se non ci sarà accordo, voteremo il ddl di Enrico Costa (Forza Italia), persona saggia e già viceministro alla giustizia del mio governo. Bonafede può cambiare la sua legge, se vuole, ma non può pretendere di cambiare le nostre idee".

Forza Italia all'attacco 

E Forza Italia va all'attacco. "Pretendiamo di poter affrontare e discutere in Aula la proposta di legge Costa prima dell'entrata in vigore della riforma Bonafede", dice Maria Stella Gelmini, capogruppo alla Camera, intervenendo alla 'maratona' oratoria dei penalisti contro la riforma della prescrizione. "Arriveremo anche ad alzare i toni se non c'è calendarizzazione", aggiunge Costa, anch'egli in piazza Cavour questa mattina. 

Conte: lavoriamo a un compromesso

Secondo Conte, c'è almeno un arco di un paio d'anni per far entrare in vigore misure che garantiscano una ragionevole durata del processo perché serve un'assoluzione o una condanna. "Troveremo una soluzione sostenibile di tutela di un giusto processo", continua il premier. Il ragionamento del presidente del Consiglio parte dal presupposto che si può lasciare l'entrata in vigore della legge prescrizione con i tempi previsti perché poi c'è tutto il tempo per approvare la riduzione dei tempi della giustizia.