Martedì 23 Aprile 2024

Intercettazioni, raggiunto l'accordo di governo (compresa Italia Viva)

Nel testo del decreto si specifica che devono essere 'rilevanti' e 'indispensabili'

Matteo Renzi in Senato per il decreto intercettazioni (Ansa)

Matteo Renzi in Senato per il decreto intercettazioni (Ansa)

Roma, 18 febbraio 2020 - La maggioranza di governo ha raggiunto l'accordo sulle intercettazioni. L'intesa è stata trovata su un subemendamento all'emendamento del relatore: sul testo figurano le firme di tutte le forze di maggioranza, compresa Italia viva.  In particolare l'ok si è raggiunto sulla parola "rilevanti", inserita in un subemendamento sottoscritto da tutte le forze che sostengono il governo Conte bis, compresa Iv: un aggettivo  che va a integrare il testo dell'emendamento del relatore al decreto Intercettazioni, presentato nel pomeriggio e frutto di una lunga mediazione.

In sostanza, si limita la possibilità di utilizzare le intercettazioni per provare l'esistenza di un reato diverso da quelle per cui erano state disposte. L'emendamento del relatore interviene sulla proposta di modifica presentata dal senatore Leu Pietro Grasso, al centro di una difficile trattativa nella maggioranza, dopo il no dei renziani. Sono servite una serie di riunioni per sciogliere il nodo e solo con il subemendamento c'è stato il via libera di tutta la maggioranza.

Devono essere 'indispensabili' e 'rilevanti'

Tutto ha inizio con l'emendamento Grasso, che recepiva una recente sentenza della Cassazione e consentiva l'uso di intercettazioni come prova relative ad altri reati diversi da quelle per cui erano state disposte, purché si trattasse di reati per i quali è consentito il ricorso a intercettazioni. Una formulazione che non andava bene a Italia Viva. Si è quindi giunti, dopo diverse trattative, al ritiro dell'emendamento Grasso e alla presentazione di un emendamento del relatore, che dispone: "I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli nei quali sono stati disposti, salvo che risultino indispensabili per l'accertamento di delitti per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza e dei reati di cui all'articolo 266 comma 1 del codice di procedura penale". 

Ovvero, i reati gravi come contrabbando, pedopornografia, usura. Ma per i renziani non era sufficiente: è stato quindi presentato un subemendamento che restringe le maglie di utilizzo delle intercettazioni: oltre a "indispensabili" devono essere "rilevanti" per l'accertamento del reato.