Renzi: "Se fossi la Meloni manderei rose rosse a Letta tutti i giorni"

Il leader di Italia Viva è intervenuto a Non è l'Arena su la 7. "Presto per giudicare la premier"

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Roma, 20 novembre 2022 - Matteo Renzi ospite a Non è l'Arena su la 7 ha commentato i primi passi del governo. Il leader di Italia Viva non ha voluto dare un giudizio su Giorgia Meloni come premier perché "un mese è troppo poco per giudicare un Governo", ma al contrario ha dato un consiglio al primo ministro, affondando il Pd:  "Se fossi la Meloni manderei tutti i giorni mazzi di rose rosse a Letta...".   

Su qualcosa comunque Renzi ha avuto da dire: il governo è "stato bravissimo a smontare quel rave...ma poi hanno fatto una legge eccessiva, come se avessero l'ansia da prestazione...". 

Sulle polemiche per il fatto che la Meloni si sia fatta accompagnare al G20 a Bali dalla figlia Ginevra, prende le distanze: "Ma la lasciate stare? Noi facciamo opposizione alla premier, non alla mamma". 

Tornando Pd, Renzi non ha voluto commentare la candidatura di Stefano Bonaccini alla segreteria: "Se dico una parola sul congresso del Pd, quella parole viene usata contro la persona di cui parlo... Nulla saccio...se dico una cosa per Bonaccini viene usata contro di lui... Il Pd faccia quello che vuole, spero che inizi a voler vincere le elezioni". 

Renzi ha parlato anche della vicenda dell'incontro con il dirigente dei servizi Marco Mancini in un autogrill. Nel libro Il mostro, il leader di Iv ha scritto: "mi ha fatto meno ridere aver saputo che i servizi hanno opposto il segreto di stato quando è stata chiesta la testimonianza della Belloni". Così a Massimo Giletti, che ha letto il passaggio, ha spiegato: "Il segreto di Stato su Ustica si spiega, il segreto di Stato sull'autogrill si spiega meno. Questa storia dell'autogrill a me non torna, incontrare Mancini non era un problema, ha incontrato Conte, Salvini... Mancini è autorizzato a quel tipo di incontri. Mi domando cosa c'azzecca il segreto di stato con l'autogrill?". 

E ha continuato: "Io so che è stato opposto il segreto di Stato dalla dottoressa Belloni, quattro mesi fa, la stessa persona che io ho fatto fuori dalla corsa al Quirinale. Io ho fatto un battaglia contro Elisabetta Belloni al Quirinale in modo molto trasparente, una battaglia politica perché secondo me chi è al vertice dei servizi non può andare al Quirinale. Quello che è successo dopo, chiunque potra farsi delle domande...".