Martedì 16 Aprile 2024

Renzi: "Il Paese ripartirà in primavera. Serve occupazione, non occupazioni delle fabbriche"

Il premier assicura che le riforme daranno i loro frutti. Elezioni anticipate? "No. Si vota nel 2018". Berlusconi: "Sulle tasse il governo prende in giro gli italiani"

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (Ansa)

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (Ansa)

Roma, 28 ottobre 2014 - Matteo Renzi torna a parlare delle riforme e rassicura che l'effetto di quanto sta facendo il suo esecutivo si vedrà dalla prossima primavera. "Ci siamo dati come governo un orizzonte di mille giorni, per dire che le riforme di cui abbiamo bisogno sono profonde e coraggiose e non per guadagnare tempo. Ma i cambiamenti che abbiamo messo in campo e che stiamo realizzando, dal lavoro alla giustizia, dall'economia, con la più straordinaria riduzione di tasse della storia, al ridisegno delle nostre istituzioni, cominceranno presto a dispiegare i loro effetti. Non bastano sei mesi, ma certo già la prossima primavera vedremo il Paese ripartire, dopo troppo tempo di palude e di stagno", dice il presidente del Consiglio a Oggi, in una intervista in occasione del 75°del settimanale.

"La nostra corsa la dobbiamo fare sulla Germania, sul gruppo di testa, e non sul fanalino di coda. Vedo un futuro all'altezza della nostra ambizione", prosegue il premier, che assicura: "Vogliamo tenere aperte le fabbriche e non occuparle, perché l'occupazione di cui hanno bisogno i nostri lavoratori non è quella che minaccia il sindacato"

Renzi allontana le voci di voto anticipato al 2015. "No. Si vota nel 2018". E di se stesso dice: "Non penso alla politica come a una condanna a vita, come una professione buona per tutte le stagioni. Penso sia una passione, un servizio e un impegno. Che è a tempo come responsabilità, per cui tra qualche anno mi vedo magari a fare qualcos'altro. Ma prima c'è da cambiare l'Italia. Cosa vorrei si dicesse di me nei libri di storia? Preferirei che si dicesse nei libri di geografia che l'Italia è tornata sulla mappa".

BERLUSCONI - Il settimanale, poi, raccoglie anche il pensiero di Silvio Berlusconi, che attacca il governo, colpevole - a suo dire - di "prendere in giro gli italiani" sul fisco. "La prima cosa da fare? Quella della equazione liberale per la crescita: meno tasse sulle famiglie, meno tasse sulle imprese, meno tasse sul lavoro. Uguale a: più consumi, più produzione, più posti di lavoro. Naturalmente, perché tutto questo funzioni, occorre che il calo delle tasse sia reale", sostiene il leader di Forza Italia. "Faccio un esempio: se lo Stato riduce una tassa, come sta facendo oggi questo governo, ma invece di risparmiare toglie fondi alle Regioni che, per far funzionare la sanità, sono costrette ad aumentare le tasse regionali, allora si prendono in giro gli italiani", prosegue l'ex Cavaliere. E aggiunge: "La sinistra, anche quella moderata, ha le tasse nel suo dna. Per questo sono preoccupato: senza un netto cambio di mentalità, quello che la sinistra sembra non gradire, temo proprio che non ce la faremo". 

E proprio in materia di tasse, Forza Italia ha deciso di mobilitarsi contro quelle sulla prima casa. Il "casa day" sarà una mobilitazione in tutta Italia, annunciano dal partito, con gazebo allestiti in ogni capoluogo. La data è ancora da decidere ma dovrebbe tenersi a fine novembre (forse domenica 30) e dovrebbe prendervi parte lo stesso Berlusconi.