Giovedì 18 Aprile 2024

I redditi dei ministri: da Nordio a Tajani, quanto guadagna la squadra di Giorgia Meloni

Le dichiarazioni sono state pubblicate sul sito di palazzo Chigi. Il Guardasigilli risulta il più ricco. Ma non tutti hanno comunicato i loro dati

Roma, 24  gennaio 2023 - Govermo Meloni: ma quanto guadagnano i ministri? Carlo Nordio è il ‘paperone’ dell'esecutivo. Al centro delle polemiche in questi giorni per la riforma della giustizia e l’uso delle intercettazioni telefoniche, il Guardasigilli, eletto deputato nelle fila di Fratelli d’Italia, è protagonista anche della classifica (ancora parziale) delle dichiarazioni dei membri del Cdm pubblicate di recente sul sito di palazzo Chigi, nella sezione trasparenza.

Il ministro Carlo Nordio
Il ministro Carlo Nordio

Carlo Nordio è il paperone: poi Valditara e Sangiuliano

Il titolare della Giustizia, infatti, è quello più ricco con un imponibile (per l’anno 2021) di 232mila 438 euro. A tallonarlo ci sono il medico Giuseppe Valditara, indicato dal Carroccio alla guida dell’Istruzione, con 210mila 411 euro, e l’ex direttore del Tg2 ora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (204mila 780 euro).

A ruota seguono il responsabile del dicastero per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi con 175mila 076 euro; la ministra del Lavoro e politiche sociali, Marina Elvira Calderone (166mila 443 euro); il ministro per gli Affari regionali e l’autonomia, il leghista Roberto Calderoli con 147mila 077 euro; la forzista Anna Maria Bernini, ex capogruppo al Senato del partito di Silvio Berlusconi, ora a capo del ministero dell’Università (121mila 987 euro). Dietro si posizionano il responsabile del ministero per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci (105mila 497 euro); la ministra per le Disabilità, l’esponente del Carroccio, Alessandra Locatelli (104mila 960 euro).

Chi sono i ministri sotto i 100mila euro

Sotto i 100mila euro si attestano, per ora, sei esponenti della squadra governativa: i ministri della Funzione pubblica Paolo Zangrillo (98mila 471 euro); dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (99mila 982 euro) e dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (94mila 540 euro). A questi vanno aggiunti il numero due azzurro Antonio Tajani, vicepremier e responsabile della Farnesina (54mila 434 euro); la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella (47mila 690 euro) e, fanalino di coda, Raffaele Fitto.

L’ex governatore della Puglia sulla carta è quello con le deleghe più pesanti, a cominciare dalla gestione dei fondi del Pnrr, ma spulciando l 730 di tutti i suoi colleghi, risulta il ‘più povero’ con un imponibile di 2.089 euro percepito nel 2021, perché, spiegano nel suo entourage, il reddito da europarlamentare uscente è tassato alla fonte, cioè a Bruxelles.

"Analisi non definitiva"

L’analisi dei conti in tasca ai ministri non è definitiva, visto che non tutti hanno comunicato i loro dati.

Tra i ‘730 ministeriali’ depositati di recente, precisamente la settimana scorsa, c’è anche quello del responsabile del dicastero delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha dichiarato al fisco per il 2021 un imponibile di 91mila 048 euro. L’ex presidente del Copasir ha nel suo parco auto, secondo la ‘dichiarazione patrimoniale’ presentata il 17 gennaio scorso, una Toyota Rav4 del 2006 e una Volkswagen T-Cross, immatricolata nel 2021. Urso possiede un fabbricato al 100% e nel suo portafoglio ha anche la proprietà al 100% di due fabbricati di pertinenza, sempre al 100%. 

I casi dei non parlamentari

Andrea Abodi e Alessandra Locatelli, rispettivamente responsabili di due dicasteri senza portafoglio, quello dello Sport e per le Disabilità, percepiscono l’indennità riservata ai componenti dell’esecutivo non parlamentari, secondo la legge n.418 del 9 dicembre 1999.

Lo stipendio di Alessandra Locatelli

Locatelli, esponente leghista lombarda (nativa di Como) ed ex ministro per la Famiglia del Conte I, come riportato nella ‘dichiarazione dei compensi connessi all’assunzione della carica’ pubblicata di recente sul sito governativo può contare sui 110mila 424,12 euro lordi annuali (9mila 202,01 euro per 12 mensilità) a titolo di indennità spettante come ministro. A questa somma va aggiunta una diaria di poco più di 3mila euro (per la precisione, 3mila 503,11 euro come ‘’totale mensile netto’’), a "titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese", ex articolo 2 della legge 31 ottobre 1965, n.1261.

Lo stipendio di Andrea Abodi

Anche Abodi, ex manager romano per lo più nel settore sportivo, in autodichiarazione precisa che i "compensi connessi all’assunzione della carica di ministro per lo Sport e i giovani ammontano ad euro 110mila 442,48 annui". Pure in questo caso, parliamo di una cifra totale lorda per 12 mesi.