Ucraina, Draghi: "In Italia quasi 24mila profughi". Zelensky, Camera organizza videocall

Il premier alla Camera: "Crisi umanitaria senza precedenti dal Dopoguerra in Europa. Tutti i rifugiati fanno tamponi o si vaccinano"

Roma, 9 mar. - "La crisi umanitaria è senza precedenti dal Dopoguerra in Europa". Le parole del premier Mario Draghi, nel corso del Question time alla Camera, pesano come pietre in quello che è un altro degli effetti devastanti della guerra in Ucraina. Il premier ha snocciolato qualche numero: "All'8 marzo sono arrivati 21095 cittadini ucraini, oggi sono 23.872 principalmente dalla frontiera italo-slovena, oltre il 90 per cento sono donne e bambini. Ieri 10500 donne, oggi 12 mila, gli uomini erano 2mila ieri, oggi 2200, i bambini 8500 ieri e oggi 9700". "Il flusso è destinato ad aumentare", ha continuato Draghi. "E' stato previsto un ampliamento dell'accoglienza", i rifugiati "potranno essere accolti in tutte le strutture previste per i migranti" anche senza fare domanda di protezione, ha spiegato. Nel frattempo, gli uffici della Camera dei deputati, su indicazione del presidente Roberto Fico, sono in contatto con le autorità ucraine per organizzare una videoconferenza a Montecitorio con il presidente ucraino Zelensky.  

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Draghi

Il presidente del Consiglio ha assicurato che "tutti i rifugiati o accettano un tampone ogni 48 ore o il vaccino. Le mascherine sono distribuite nei nei posti dove avvengono le vaccinazioni".  "Per quanto riguarda la possibilità per i profughi ucraini accolti di svolgere un'attività lavorativa, abbiamo adottato una prima misura che consente loro, sulla base della sola richiesta di permesso di soggiorno e in deroga alle quote massime di ingresso stabilite dal cosiddetto 'decreto flussi', di lavorare, sia in forma autonoma che subordinata, e anche stagionale", ha continuato Draghi.

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Il premier ha poi toccato il tema dell'energia. "Il governo dà la massima attenzione alla questione della sicurezza energetica e in particolare alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lo dimostrano i più recenti provvedimenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale; per lo sviluppo delle energie rinnovabili; per il rilancio delle politiche industriali", ha detto. "Il governo è al lavoro per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo, in tempi rapidi. Che non è ovvio come impresa, come compito, ma è necessario farlo", ha aggiunto.

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Infine, le sanzioni. "La fermezza dimostrata dalla Ue con le sanzioni alla Russa è essenziale per proteggere la sicurezza dei nostri cittadini e convincere la Mosca a ritirare le proprie truppe - ha sostenuto il premier - . Questo impegno sanzionatorio deve essere pari allo sforzo che metteremo per difendere famiglie e imprese. Queste sanzioni, come è prevedibile, non dureranno poco quindi dovranno essere sostenibili al nostro interno. Siamo al lavoro per individuare le conseguenze: la crescita verrà indebolita, l'inflazione sta crescendo, vedremo queste linee nel prossimo Def".