Giovedì 18 Aprile 2024

Chi ha ucciso le primarie del Pd?

Il flop di Torino getta un'ombra sulle altre consultazioni dem di domenica. Ma con la (probabile) eccezione di Bologna si sono trasfornate in un sistema per ratificare decisioni già prese o regolare conti interni. La lotta delle correnti con altri mezzi

Le primarie di domenica a Torino (ANSA)

Le primarie di domenica a Torino (ANSA)

La scarsa partecipazione del popolo del Pd alle primarie di Torino suona come un campanello d’allarme sulle analoghe consultazioni dem che si svolgeranno domenica prossima a Bologna e Roma. Le primarie erano state la grande novità politica della seconda repubblica, insieme all’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di regione. Tutte innovazioni figlie di un’idea della politica diversa, fatta più a contatto con il "popolo", la "gente" e meno frutto di una nomenklatura partitica alla frutta. Il Pd era nato come figlio diretto delle primarie. Il Pd "era" le primarie. Era, appunto. Nel senso che la spinta rinnovatrice si è arresa, il partito, il partitone, ha voluto riprendere i suoi spazi e le dinamiche sono cambiate. Le primarie erano state una ventata di novità, un trapianto di modernità, ma piano piano il sistema immunitario del partito, quello fatto di cacicchi e piccoli potentati, ha iniziato a non riconoscere il nuovo organo e i suoi anticorpi ne hanno prodotto il parziale rigetto.

Lo spazio che la società civile si era preso o rischiava di prendersi ancora di più non erano compatibili con dinamiche politiciste. Nell'idea che la sinistra ha della politica il partito e la sua organizzazione stanno al di sopra di tutto, Gramsci lo definiva il 'moderno' Principe di machiavellica memoria. Le primarie sono diventate una recita a soggetto, ora si fanno e ora no, qui si svolgono con alcune regole altrove con altre, là di coalizione e qui di partito, finendo per trasformarsi in uno strumento per regolare conti interni o per ratificare decisioni già prese (Gualtieri a Roma). Lotta per correnti con altri mezzi, come avrebbe detto von Clausewitz. La partecipazione è quindi scarsa perché la gente le avverte come uno strumento al servizio non dell’innovazione, ma di una classe politica ripiegata su se stessa e suoi equilibri. Con l’eccezione di Bologna, dove si prevede una competizione 'vera' e partecipata, sono sostanzialmente morte, uccise da chi li aveva fatte nascere. Sarà forse un caso che il Pd è dato tra i 18 e il 20 per cento, il minimo della sua storia?