Roma, 21 marzo 2018 - Sarà Roberto Fico, l’ortodosso del Movimento 5 stelle, il prossimo presidente della Camera. A meno di clamorosi colpi di scena, il parlamentare più votato in Campania sotto le insegne grilline, salirà sullo scranno più alto di Montecitorio già venerdì sera per ricoprire il ruolo di Terza carica dello Stato. L’accordo è stato raggiunto nella mattinata di oggi e l’ultima parola è toccata al capo politico Luigi Di Maio che con l’elezione di Fico porta a casa un primo risultato politico forte dopo le elezioni del 4 marzo. L’ortodosso campano viene considerato in duplice veste dal Movimento; da un lato, rappresenta un potenziale catalizzatore di voti di centrosinistra per il suo passato politico in Rifondazione prima di approdare ai lidi grillini, dall’altro ha quell’esperienza di gestione dell’Aula che era stata richiesta dal centrodestra come qualità prioritaria nella scelta del candidato per Montecitorio.
Nella scorsa legislatura, infatti, Fico ha rivestito il ruolo di presidente della litigiosissima e delicata bicamerale sulla Vigilanza Rai ed è stato apprezzato, in modo bipartisan, per il suo equilibrio e il suo rigore istituzionale. Per Di Maio, infine, l’elezione di Fico è senza dubbio un modo per ‘sterilizzare’ la fronda interna al Movimento 5 stelle, quella appunto degli ortodossi, di cui Fico è il leader indiscusso, da sempre molto vicino al garante Grillo e assai meno convinto del ‘nuovo corso’ governista rappresentato da Davide Casaleggio e Luigi Di Maio. Con la scelta di Fico tramonta la corsa per Montecitorio di Riccardo Fraccaro, il fedelissimo di Di Maio che quest’ultimo, tuttavia, preferisce tenersi a fianco nell’ipotesi in cui ai 5 stelle dovesse toccare in sorte la responsabilità di governo. Per Di Maio, il parlamentare di Montebelluna ha già una casella pronta, quella di Ministro per i Rapporti con il Parlamento.