Giovedì 18 Aprile 2024

Camere, siamo al rush finale

La giornata è di quelle pesanti, se di svolta lo sapremo entro un paio di giorni quando sarà definito il puzzle per le Camere, che fino all’ultimo resterà aperto. E’ una partita di poker come era anni che non se ne vedeva e il pericolo del bluff è costante. Il fatto che stavolta a giocare non siano solo in due - centrodestra e centrosinistra, come avveniva fino al 2013 - ma gli attori siano per lo meno cinque o sei accresce il rischio di doppi giochi, e aumenta il tasso di reciproca sfiducia. La mano si sta concludendo con Fico designato dai Cinquestelle alla Camera, mentre è molto più aperta per il Senato. Dove pare potrebbe non andare un leghista, come si era ipotizzato in un primo momento, ma un esponente di Forza Italia. Paolo Romani o Anna Maria Bernini o magari un altro nome ancora coperto. Non è chiaro con i voti di chi, la situazione cambia di ora in ora e il Pd che all’inizio sembrava starci poi si è defilato. Uno schema di questo tipo, ossia con Salvini che pur vincente rinuncia a palazzo Madama, porterà con sé la probabile rivendicazione per il Carroccio dell’incarico per palazzo Chigi. Salvini o chi per lui, forse Salvini per un primo giro e un altro leghista meno «forte» per un secondo, come figura di compromesso da gettare nella mischia per raccattare un consenso più ampio. In un certo senso il Senato a Forza Italia indebolisce la prospettiva di un accordo per il governo che riguardi anche i Cinquestelle perché cementa l’intesa all’interno del centrodestra, con dentro a pieno titolo Berlusconi e se mai farebbe entrare il M5S in una posizione meno forte (hanno meno parlamentari del cdx). E proprio per questo si è alzato alto il fuoco di sbarramento grillino contro Romani. Il motivo ufficiale è "non votiamo gente sotto processo", ma sotto pare esserci qualcosa di più. In ogni caso la partita non è alle battute conclusive, ed è probabile che fino all’ultimo non venga risolta.