ArchiveQuirinale, pochi voti ma il Cav non molla. Il vertice decisivo slitta ancora

Quirinale, pochi voti ma il Cav non molla. Il vertice decisivo slitta ancora

Le voci di un passo indietro si infittiscono, però da Arcore fanno sapere: "La caccia va avanti"

Giorgia Meloni (45 anni), Matteo Salvini (48) e Silvio Berlusconi (85) (Ansa)

Giorgia Meloni (45 anni), Matteo Salvini (48) e Silvio Berlusconi (85) (Ansa)

Roma, 20 gennaio 2022 - Dato che i suoi avvocati hanno messo in campo ben due motivazioni per presentarsi al processo Ruby Ter (emergenza Covid e voto per il Colle), già che c’era Silvio Berlusconi ha pensato bene di rinviare anche il vertice di centrodestra, previsto per oggi, tenendo sulla graticola ancora per diversi giorni i suoi alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ormai visti alla stregua dei noti parenti serpenti.

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E così, il leader azzurro ha rinviato il suo arrivo a Roma, e quindi il vertice a data da destinarsi: "Si potrebbe tenere nel weekend, vediamo", dicono gli azzurri. "C’è tempo", filtra dai suoi, lasciando trapelare che la deadline per Berlusconi si sposta, in un gioco di nervi, sempre più avanti, convinto il Cav di giocarsi le carte e vendere cara la pelle. Il vertice potrebbe tenersi persino lunedì prossimo, a ridosso della prima votazione alla Camera.

L'ultimatum della Meloni a Berlusconi

"Berlusconi continua a contare le ghiande..." scherza un big azzurro che lo ha sentito al telefono, assicurando che l’operazione scoiattolo va avanti eccome. Nonostante il rischio di fuoco amico e i tanti che, a sinistra, lo danno già per finito. Il Cavaliere, assicurano fonti azzurre, non intende mollare il traguardo del Colle, convinto che se la coalizione resta compatta, i voti saltano fuori. E se persino il "centralinista" Vittorio Sgarbi è sempre più scettico sulla riuscita dello scouting, il leader forzista va dritto per la sua strada e per ora prende tempo, continuando con le sue telefonate ai grandi elettori, che stavolta fa di persona.

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La Lega e Fratelli d’Italia però mordono il freno per poter giocare anche loro la partita, anche se al momento non possono far altro che aspettare la scelta di Berlusconi. Salvini e Meloni continuano a chiedere al Cav "numeri certi e verificati" mentre i centristi (Coraggio Italia) premono su Salvini: "Spetta a lui dire al Cavaliere che i numeri non ci sono, se vuol essere lui il leader".

Intanto, sia Salvini che Meloni riuniscono i loro direttivi: il segretario leghista vede i vertici del partito e da loro si fa "confermare il mandato pieno" a trattare sul Colle. La presidente di Fd’I insiste sulla necessità di tenere compatta la coalizione: "Solo così possiamo essere protagonisti", con Berlusconi se riterrà o con altri nomi non appena si dovesse sfilare. "Abbiamo le nostre proposte" ribadisce la Meloni e pare intenda sia uomini che donne. Il problema di entrambi è superare l’impasse e che il vertice di coalizione si tenga. Magari anche, e persino, senza Berlusconi: "Già altre volte è capitato che non potesse essere presente, è venuto Tajani e lui si è collegato via Skype...", dicono da Fd’I per cercare di salvare il salvabile. Il punto è sempre lo stesso e lo spiega bene una fonte parlamentare di FI: "bisognerà vedere chi avrà il coraggio di comunicare al Cavaliere l’indisponibilità dei suoi alleati". Salvini? Chissà.

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