Pizzarotti sceglie Renzi: "È nato il terzo polo. Se entra anche Calenda avremo il 10%"

Fu il primo grillino a guidare un capoluogo, lascia Parma dopo 10 anni: "Con il leader di Italia Viva ci siamo capiti subito: siamo ex sindaci. Azione ha sbagliato metodo, non doveva neanche ipotizzare quel patto"

Federico Pizzarotti, 48 anni, è stato sindaco di Parma per due mandati (Serra)

Federico Pizzarotti, 48 anni, è stato sindaco di Parma per due mandati (Serra)

Bologna, 8 agosto 2022 - Se Enrico Letta perde Carlo Calenda, Matteo Renzi guadagna Federico Pizzarotti. L’ex sindaco di Parma, un tempo alfiere del Movimento 5 Stelle poi espulso, è oggi frontman della Lista civica nazionale che riunisce diversi primi cittadini. Ieri l’annuncio ufficiale di correre con l’ex premier alle Politiche del 25 settembre.

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Pizzarotti, ha annunciato via Twitter la sua corsa con Italia Viva alle Politiche poco dopo lo strappo di Calenda col Pd. I due eventi sono collegati? "L’annuncio era già programmato. Ma è una coincidenza interessante. Una congiuntura, forse, se possiamo dire. Ma il dialogo con Renzi è partito dopo che il Pd ha offerto spazio alla mia lista solo se mi aggregavo a Luigi Di Maio... Ma come avrei potuto condividere un progetto con chi ha accusato il Pd di aver fatto l’elettroshock ai bambini di Bibbiano, proposto l ’impeachment per Sergio Mattarella, annunciato di aver abolito la povertà?".

A quel punto è arrivato Renzi? "Ci ha dato ascolto. Essendo un ex sindaco ha capito l’importanza di territori e civismo per completare il disegno riformista. Avevamo già l’idea di presentare il simbolo della lista unitaria con Renzi che è arrivata la variabile Calenda...".

Una variabile importante per le manovre al centro. Correrà con voi costruendo il famoso Terzo polo? "Me lo auguro. Le motivazioni di Calenda le condivido: difficile convivere con chi, come Nicola Fratoianni, ha più volte votato contro Draghi. Lo stesso posso dire dei Verdi: pur condividendo i temi ambientali, portano avanti proposte anti-progresso...".

Quindi il leader di Azione ha fatto bene? "Sui contenuti dello strappo sono d’accordo. Ma non ho condiviso il modo: quelle contraddizioni nel campo costruito da Letta c’erano già. Non avrebbe dovuto entrare nella coalizione e basta. Il balletto ’entro, esco’ poteva evitarlo e costruire, da subito, con noi il Terzo polo".

Insomma, nessuna sorpresa l’asse Pd-rosso verdi? "Loro c’erano già... Poi, certo, Calenda sui temi ha perfettamente ragione: dall’agenda Draghi al rigassificatore".

Azione sarà costretta a raccogliere le firme. Ma i tempi sono stretti. Se correrà con voi, si farà una lista unitaria? "L’idea potrebbe essere quella. Un unico simbolo con la lista civica nazionale, Italia Viva e Azione".

Renzi ha aperto parlando di "opportunità straordinaria per il Terzo polo"... "Sì. E credo che la lista unica sia la soluzione migliore, ma nelle prossime ore capiremo il tipo di alleanze".

Un Terzo polo con Iv, civici e Calenda quanto può valere secondo lei? "I sondaggi verosimilmente calcolavano un 10 per cento. Ma va capito ad oggi se il balletto di Calenda può aver intaccato una parte di elettorato. Però credo che avendo da una parte una destra-destra-centro e dall’altra un sinistra dove la parte moderata è residuale, rappresentata dai soli Di Maio e Tabacci, la doppia cifra per un Terzo polo che non si riconosce nei due schieramenti sia raggiungibile".

La sua Lista civica nazionale incarnerà il partito dei sindaci. Che peso crede possa avere? "Eravamo per Ipsos al 6,8 per cento. Ma il contesto era che ci fosse un forte impegno anche di sindaci Pd. Ora lo scacchiere è completamente diverso".

Lei sa già dove si candiderà? "È evidente che la mia riconoscibilità è in Emilia-Romagna. Ma probabilmente potrò candidarmi anche in collegi in altre regioni. Sulle liste, però, è ancora tutto da definire. Chiari, invece, i nostri punti programmatici che, partendo da tematiche territoriali, punteranno su ambiente ed energia, lavoro e piano case".

Nel panorama elettorale c’è anche il suo ex partito: il Movimento 5 Stelle. Farete a gara con loro per i consensi? "Intanto andrà capito se andranno da soli... Dopo la rottura di Calenda col Pd non ne sarei così sicuro. Credo sia chiaro che non abbiano più niente da offrire e mi sfuggono i temi che presentano. Molto dipenderà se tornerà o meno Alessandro Di Battista. Con Dibba potrebbero tornare a essere forza di opposizione, con Giuseppe Conte, invece, si pongono come più moderati. Penso che la percentuale di consensi del M5s sia sopravvalutata: avremo delle sorprese. Del resto, lo dico dal 2016: il Movimento 5 Stelle è morto".