Elezioni 2018, Grasso: "Nessuna pregiudiziale verso il M5s"

Il leader di Liberi e Uguali: "Valuteremo le loro politiche"

Pietro Grasso (LaPresse)

Pietro Grasso (LaPresse)

Roma, 15 gennaio 2018 - Pietro Grasso apre al Movimento 5 Stelle per il post-elezioni 2018. Dopo che ieri Luigi Di Maio ha ribadito l'intenzione di non restare "all'angolo" e quindi di non voler lasciare "il Paese senza governo" nel caso in cui i grillini si fermino sotto il 40%, il leader di Liberi e Uguali assicura che nei confronti dei pentastellati non c'è "nessuna pregiudiziale" da parte del suo partito. 

Coi Cinque Stelle dopo il voto del 4 marzo "useremo lo stesso metodo che abbiamo usato per la Lombardia e il Lazio: valuteremo i presupposti - dice Grasso a Radio Capital -. Valuteremo se la nostra politica di sinistra può far parte dei loro programmi", aggiunge. 

Ieri il numero uno di Leu ha ufficializzato l'appoggio al candidato Pd Nicola Zingaretti nella corsa alle elezioni in Lazio. Intesa che non si è invece realizzata in Lombardia, con Giorgio Gori, perché "non c'erano le condizioni", spiega il presidente del Senato. "Ma nessun rancore", chiarisce. "Non vogliamo far perdere Renzi. Nel Lazio ad esempio non è così. Su scala nazionale non ci sono i presupposti" per un'alleanza.

E proprio a proposito del mancato accordo coi dem, spiega:  "Se nella legge elettorale ci fosse il voto disgiunto, se nella manovra ci fosse stata l'abolizione del superticket, forse oggi ci sarebbe un accordo. Sono atti politici. Del resto, lo stesso Renzi ha detto che a lui è riuscito quello che a Berlusconi non è riuscito. Quindi la sua politica va da quella parte. Lo ha detto lui, non l'ho detto io".

Parole dure, invece, a proposito della querelle aperta con il Pd, che pretende da Grasso la restituzione dei contributi arretrati al partito. "E' un lato squallido della campagna elettorale - attacca il numero uno di Leu -: nessun presidente del Senato o Camera ha mai dato un contributo alla sua parte politica".

E ancora:  "Non me l'hanno mai chiesto, nemmeno quando mi hanno proposto di candidarmi in Sicilia. Solo quando ho accettato di guidare Liberi e Uguali. Pensare che sia io il responsabile della cassa integrazione dei lavoratori del Pd è veramente squallido", conclude . 

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