Pd visto da Bologna, Lepore vuole chiarezza: "Ha prevalso una linea, basta correnti"

"C’è una nuova generazione in campo, tutti dobbiamo dare una mano Il partito veniva considerato morto e invece c’è stata una grande mobilitazione"

Bologna, 09 marzo 2023 - "Quello di Elly Schlein è un nuovo Pd. Chi cerca di screditare o delegittimare la neosegretaria con fake news , si rassegni: c’è una nuova generazione in campo". Matteo Lepore, sindaco di Bologna, unico primo cittadino di una grande città che nella sua regione ha appoggiato Elly, anche quando i sondaggi la davano per sfavorita, è entusiasta. "Il Pd veniva considerato morto e invece c’è una grande mobilitazione. Al supermercato, per strada, mi fermano per dirmi che vogliono iscriversi ai dem . Questo tesoro non va disperso. Vale per chi ha votato Schlein, ma anche per chi ha scelto Bonaccini...".

Matteo Lepore
Matteo Lepore

Oggi tutti parlano di unità del partito. Come realizzarla?

"Usciamo dalla logica degli assetti del partito. Le primarie hanno dato grande speranza, gli elettori hanno scelto una linea politica chiara, netta. Ora tutti dobbiamo dare una mano".

Sì, ma meglio Bonaccini presidente o vicesgretario?

"Quello che farà Bonaccini lo decideranno Elly e Stefano. Tanti sindaci e presidenti di regione hanno appoggiato il governatore dell’Emilia-Romagna, ma ci sono stati anche diversi amministratori pro-Schlein. Partiamo da qui, per trovare modalità di collaborazione. Il 65% degli amministratori ha la tessera del Pd o afferisce al centrosinistra. Questo è un patrimonio da salvaguardare".

L’assemblea nazionale è domenica. Il tempo stringe per trovare un accordo. E intanto l’area Bonaccini si sta organizzando...

"La rivoluzione di Elly ha ridato speranza alla sinistra. Non credo che il nuovo Pd possa declinarsi in base a poltrone e scambi tra correnti. Sia Schlein, sia Bonaccini hanno deciso di dire basta al correntismo che ha portato alla degenerazione della politica. La base devono essere le idee, tutto il resto viene dopo. L’area Bonaccini? Beh, è normale che in vista dell’assemblea i delegati si vedano...".

Intanto, però, si parla di un suo ruolo in segreteria...

"Io e la neosegretaria siamo d’accordo: il nuovo Pd dev’essere il luogo del ’noi’ e non dell’’io’. Il ruolo che ho oggi, cioè quello di sindaco, è il più importante. E fare bene questo lavoro è ciò che conta. Di certo, darò il mio contributo per riallacciare il Pd alla società. È nella società che va costruita prima l’opposizione, poi l’alternativa alla destra".

Non teme scissioni, oltre allo scollamento con gli iscritti Pd che hanno scelto Bonaccini?

"In verità vedo gente che sta entrando nel Pd, più che persone che stanno uscendo... Anche Base riformista che ha appoggiato Bonaccini mi pare voglia dare un mano. Come dice Romano Prodi, abbiamo bisogno di tutti i riformismi del nostro partito. Lo scollamento con gli iscritti? Non c’è. In molti si stanno avvicinando al partito".

Nella nuova coalizione di centrosinistra c’è spazio per 5Stelle e Terzo Polo?

"Prima dell’unità dei partiti della coalizione, oggi è importante costruire l’unità con i sindacati confederali. Dobbiamo occuparci di lavoro. E credo che questa sia la stagione in cui prima di tutto venga il dialogo con Cgil, Cisl e Uil".

Tornerà alla carica con la proposta di cambiare nome al Pd, inserendo la parola lavoro?

"L’importante era portare il lavoro al centro della discussione. Prima definire il Pd un partito laburista sembrava un’eresia, ora è stato sottoscritto anche da opposte mozioni. La mia missione è compiuta, anche senza cambiare il nome al partito".

I detrattori temono che Schlein costruisca un Pd minoritario, sempre più ’Ztl’. Che cosa ne pensa?

"È impossibile vincere le primarie al Nord senza convincere il mondo delle persone che lavorano, che fanno impresa. Anche le città, nei loro quartieri, vivono le diseguaglianze. Chi ha votato Elly ed è andato ai gazebo ha fatto una richiesta di maggior equità sociale".

Lei ha parlato di «nuova generazione del Pd» e ha sottolineato come molti non se facciano una ragione. A chi si riferisce?

"La leadership di Elly fa paura. Al governo, a quella parte di establishment conservatore del nostro Paese, ma anche alla parte conservatrice del nostro partito. Schlein ha il curriculum giusto per guidare il Pd. E dico basta ai tentativi striscianti di delegittimarla, a partire dal tema della guerra in Ucraina: la linea del Pd è cristallina ed Elly l’ha ribadita più volte. Guardiamo, invece, alle sue battaglie sui migranti. Proprio su questo mi auguro che Giorgia Meloni, con il suo ruolo di premier, e Schlein, da leader di opposizione, possano fermare la legge Bossi-Fini. E chiudere, così, un ventennio di strumentalizzazioni sulla pelle dei migranti".