M5s, Parlamentarie in tilt. La corsa (e i video) di precari, mamme e vip

Si auto-candidano in 15mila. In lizza i giornalisti Paragone e Carelli

M5S, parlamentarie 2018: tre auto-candidati

M5S, parlamentarie 2018: tre auto-candidati

Roma, 4 gennaio 2018 - La piattaforma web Rousseau fa flop. Troppe le autocandidature alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle e il sito va in tilt (anche se i vertici negano). In tanti non sono riusciti a caricare il proprio curriculum e in parecchi si sono lamentati sul blog delle stelle e su quello di Beppe Grillo. Morale: Casaleggio & Co. decidono di prorogare il termine delle candidature da mezzogiorno alle 17.

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Il sito è stato preso d’assalto: la lista ufficiale dei candidati sarà annunciata a metà gennaio, ma a oggi, stando a voci vicine al Movimento, c’è chi ipotizza cifre che vanno dagli 8mila ai 15mila curricula. Tant’è che quest’anno, a differenza delle parlamentarie per le elezioni 2013, nel sito non è prevista la sezione ‘video’. Ufficialmente per evitare di sovraccaricare troppo la piattaforma, più realisticamente per evitare gli scivoloni degli aspiranti parlamentari. Ciò nonostante, i video non sono spariti. E ce n’è una rassegna su YouTube e social. Impiegati, tecnici, laureati, bancari, disoccupati e, ovviamente, i parlamentari uscenti (quasi tutti si ripresentano, solo una ventina/trentina rinunciano, Alessandro Di Battista in primis, dubbi su Roberto Fico). L’età va dai 25/35 anni, fino ai 55, ma c’è anche qualcuno più âgée. 

I video più patinati sono proprio quelli degli ex deputati, vedi il deputato Carlo Sibilia (ex direttorio), ma soprattutto Giuseppe D’Ambrosio. Quest’ultimo, deputato uscente made in Puglia, si presenta con sigla natalizia in sottofondo, e illustra tra le sue imprese la scalata sui tetti di Montecitorio a favore della Costituzione.

Ma se a D’Ambrosio c’è già chi fa il verso, una pletora di attivisti è in cerca del grande salto con italiano zoppicante, inquadrature da montagne russe, cravatte improbabili e gaffe da far impallidire pure Casaleggio. Alfonso Crisci, campano di 36 anni, punta tutto sul fatto di essere incensurato. Peccato che per rimarcarlo inciampi subito in una figuraccia: «Credo di non aver mai commesso reati e spero di non commetterne in futuro...». Non proprio il massimo per chi sull’onestà aveva puntato l’incipit della presentazione.

Non passa inosservata Veruschka D’Ascenzo, 47enne di Fermo, che occupa la maggior parte del tempo a scusarsi della bandiera del Movimento con il vecchio logo www.beppegrillo.it.

Meritano una citazione anche Elisabetta Caldarola, 45 anni, «mamma nubile» di Barletta che fa «car sharing per arrivare a Roma e lavorare da precaria alle Poste» e Alessio Caretto Carozzo, ex operaio Ilva che fa il video in auto. I temi principe sono gli stessi del 2012: ambiente, lotta a corruzione e clientele, battaglia ai partiti. Ci sono il giovane ingegnere No Tav telegenico (Luca Carabetta), l’architetto Massimiliano Petrucci che se la prende «con la degenerazione antropica» subita dal territorio, Fabio Marra che, neanche trentenne, si augura che «i giovani esplodano». Esplodano nel senso che mettano a frutto le proprie capacità. 

Insomma, la solita armata Brancaleone. Ma che verrà scremata dal duo Di Maio-Grillo e arricchita anche dai ‘vip’ della società civile, nomi spendibili nei collegi uninominali e scelti dallo stesso capo politico (che ieri, dopo le polemiche, dice che si candiderà all’uninominale). Sembrano già in corsa i giornalisti Gianluigi Paragone che, pur non confermando, scrive su Facebook: «Se son rose fioriranno, se son stelle brilleranno», e Emilio Carelli, da Sky. Si fanno i nomi anche della Iena Dino Giarrusso, di Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef, e di Massimo Colomban, imprenditore, ex assessore della Raggi. Ma non mancano tra i volti nuovi l’attrice (già attivista M5S) Claudia Federica Petrella e, dall’Emilia-Romagna, Marco Montanari, osservatore per Ocse e Unione Europea, consulente della Farnesina, oggi consigliere politico della missione Ue in Niger. 

Una scelta, quella di candidare membri della società civile, criticata sia da alcuni stellati e soprattutto dagli ex, come Paolo Becchi, un tempo considerato l’ideologo del M5S: «Sognavamo la cuoca di Lenin al potere, ora in corsa ci sarà un élite...».  Rispolverando il vecchio video di Di Maio, allora 23enne candidato al consiglio comunale di Pomigliano d’Arco, si presentava così: «Sono stato presidente del consiglio all’università di Giurisprudenza...». Insomma, un destino già scritto.