
Francesco Cancellato, 45 anni, direttore di Fanpage
Governo e Parlamento italiano potevano sapere chi ha spiato il giornalista Francesco Cancellato, ma hanno rifiutato l’aiuto offerto per scoprirlo da Paragon Solutions, che ha quindi rescisso il contratto con Roma. All’attacco dell’azienda israeliana fondata dall’ex premier Ehud Barak, rispondono duramente prima il Dis e poi anche il Copasir. Mentre esponenti dell’opposizione e Federazione nazionale della stampa insorgono contro l’esecutivo che "cerca di nascondere la verità". Quanto al diretto interessato, il direttore di Fanpage afferma: "Per scoprire chi mi ha spiato basta chiederlo ufficialmente a Paragon: che lo dicano una volta per tutte, che di bugie, omissioni, silenzi, opacità, in questa storia ne abbiamo già sentite abbastanza". Non è servita dunque la relazione del Copasir di giovedì scorso a mettere un punto alla vicenda. Dal documento – stilato al termine di un ciclo di sopralluoghi e 8 audizioni, tra i quali anche rappresentanti della stessa Paragon – emerge che l’uso di Graphite da parte dell’intelligence italiana è avvenuto nel rispetto della legge. Sono stati intercettati gli attivisti di Mediterranea saving humans, Luca Casarini e Giuseppe Caccia, nonché il portavoce di Refugees in Libya, David Yambio. Mentre Cancellato, si legge nella relazione, non risulta tra i sorvegliati. Eppure il giornalista ha ricevuto da Meta – attraverso WhatsApp – la notifica che il suo telefono era infettato da Graphite. Fatto poi confermato anche dagli esperti canadesi del Citizen Lab. L’ipotesi è che a usare lo spyware siano stati dunque "soggetti esteri" e non italiani. Roma potrebbe comunque risalire ai responsabili. "L’azienda ha offerto sia al governo che al Parlamento italiano – afferma Paragon – un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista in violazione della legge italiana e dei termini contrattuali. Poiché le autorità italiane hanno scelto di non procedere con questa soluzione, Paragon ha risolto i suoi contratti in Italia". Il Dis non ci sta: "Non c’è mai stata rescissione unilaterale a seguito di presunte condotte illegali delle Agenzie di intelligence italiane".