Martedì 23 Aprile 2024

Il ministro Savona indagato per usura bancaria

Inchiesta a Campobasso: all'epoca dei fatti contestati, Savona era ai vertici dell'ex Banco di Roma, ora Unicredit. Tra i 23 indagati anche Profumo e Gallia

Il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona (Ansa)

Il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona (Ansa)

Campobasso 20 luglio 2018 - Nuova tegola sul governo M5s-Lega. Il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, è indagato a Campobasso per presunta usura bancaria, nell'ambito dell'inchiesta del pm Rossana Venditti che coinvolge altre 22 persone. Savona all'epoca dei fatti contestati, riferiti al periodo 2005-2013, era al vertice dell'ex Banca di Roma, ora Unicredit. Tra i 23 indagati ci sono anche i nomi di Alessandro Profumo, oggi amministratore delegato di Leonardo, e di Fabio Gallia, attuale amministratore delegato e direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti. 

Il nome del ministro Savona, come quello degli altri 22, risulta presente nell'atto della Procura della Repubblica di Campobasso relativo alla richiesta di proroga dei termini di durata delle indagini preliminari nel fasicolo relativo ai parchi eolici di Molise, Puglia e Campania. A innescare l'inchiesta la denuncia da parte di una società che in passato ha realizzato parchi eolici. 

"ATTO DOVUTO" - L'iscrizione nel registro degli indagati del ministro sarebbe un "atto dovuto, in quanto la Cassazione penale impone di indagare i vertici della banche per via del loro ruolo di controllo e garanzia". A spiegarlo è l'avvocato Luigi Losa, legale della società Engineering srl, presunta vittima di usura bancaria. Fonti vicine a Savona riferiscono che all'epoca dei fatti il ministro, nel ruolo ricoperto, "non aveva competenza sui tassi di interesse". "È un'indagine che già conoscevamo - commenta il vicepremier Luigi Di Maio - si va avanti". 

SALVINI: PERSONA PULITA - La giustizia deve fare velocemente il suo corso, dice il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini, che rinnova la sua stima al collega di governo, "una delle persone più pulite, corrette e oneste di questo Paese". Interpellato sulla richiesta di eventuali dimissioni, Salvini ha risposto: "Lasciamo perdere, fatemi passare il mio tempo a governare". 

LE REAZIONI - "Paolo Savona non deve dimettersi - scrive Matteo Renzi sul suo profilo Facebook -. Ma Di Maio e i suoi devono vergognarsi. Per anni hanno massacrato persone e famiglie in nome di un giustizialismo vergognoso". Di diverso parere  il deputato Pd Gianfranco Librandi: "Giorni fa leggevamo Di Maio definire quello bancario un 'sistema arrogante', con annessa minaccia - dichiara il parlamentare - . 'La devono pagare', ha detto il vicepresidente del Consiglio, con un tono non adeguato a una democrazia avanzata. Il paradosso oggi vuole che il ministro Savona sia indagato per usura bancaria, relativamente al suo passato da dirigente di UniCredit", aggiunge. "Siamo e restiamo garantisti, dunque attenderemo il corso della giustizia e auguriamo a Savona di poter far valere la sua innocenza - chiosa -. Certo, da oggi, la sua incompatibilità politica con il giustizialista Di Maio diventa assoluta. Oggi Savona dovrebbe dimettersi, non per l'inchiesta in corso, ma per incompatibilità della sua figura con le idee e le iniziative annunciate dal capo politico del M5S".

E se da Forza Italia si chiede 'solamente' di "chiarire la vicenda", il deputato di Leu Stefano Fassina si schiera dalla parte del ministro definendo "strumentale e ridicola" la richiesta di dimissioni. 

"Savona indagato? Dimissioni in 5 minuti o scurdammoce 'o ppassato? #incoerenti #poltronari - twitta Valentina Casaldini, di Alternativa Popolare -. Noi siamo e resteremo garantisti, ma da quelle forze politiche che in passato hanno chiesto le dimissioni per un avviso di garanzia un gesto del genere sarebbe quasi scontato". Castaldini si riferisce a quando Luigi Di Maio chiedeva le dimissioni del Ministro Alfano per un avviso di garanzia che poi fu archiviato. Contro Di Maio tuona Matteo Renzi.