Paolo Savona: "Grave torto da Mattarella, io sono vero europeista"

Il professore si fa sentire per la prima volta dopo il veto del Colle. "Conte aveva l'ok di Macron"

Paolo Savona (Ansa)

Paolo Savona (Ansa)

Roma, 28 maggio 2018 - Si fa sentire per la prima volta il professor Paolo Savona, pomo della discordia della lista dei ministri di Giuseppe Conte, targata M5s-Lega,  dopo il 'no' di Sergio Mattarella alla sua nomina. "Ho subito un grave torto dalla massima istituzione del Paese sulla base di un paradossale processo alle intenzioni di voler uscire dall'euro e non a quelle che professo e che ho ripetuto nel mio Comunicato, criticato dalla maggior parte dei media senza neanche illustrarne i contenuti", scrive oggi il professore in una nota pubblicata su Scenarieconomici.it.

Paolo Savona e quell'ultima (inutile) carta. "Voglio un'Europa più equa"

"Si tratta di decidere se gli europeisti sono quelli che stanno creando le condizioni per la fine dell'UE o chi, come me, ne chiede la riforma per salvare gli obiettivi che si era prefissi", afferma ancora Savona aggiungendo che l'Italia registra fenomeni di povertà, minore reddito e maggiori disuguaglianze. "Insieme alla solidarietà espressa da chi mi conosce e non distorce il mio pensiero - scrive ancora il professorec -, una particolare consolazione mi è venuta da Jean Paul Fitoussi sul Mattino di Napoli e da Wolfgang Munchau sul Financial Times. Il primo, con cui ho da decenni civili discussioni sul tema, afferma correttamente che non avrei mai messo in discussione l'euro, ma avrei chiesto all'Unione Europea di dare risposte alle esigenze di cambiamento che provengono dall'interno di tutti i paesi-membri; aggiungo che ciò si sarebbe dovuto svolgere secondo la strategia di negoziazione suggerita dalla teoria dei giochi che raccomanda di non rivelare i limiti dell'azione, perché altrimenti si è già sconfitti, un concetto da me ripetutamente espresso pubblicamente".

E ancora: "Nell'epoca dei like o don't like anche la Presidenza della Repubblica segue questa moda". Quindi prosegue: "Più incisivo e vicino al mio pensiero è il commento di Munchau. Analizza come deve essere l'euro per non subire la dominanza mondiale del dollaro e della geopolitica degli Stati Uniti, affermando che la moneta europea è stata mal costruita per colpa della miopia dei tedeschi". Quindi l'affondo su Berlino: "La Germania impedisce che l'euro divenga come il dollaro, una parte essenziale della politica estera".

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Secondo i professore il dollaro ha perso questa caratteristica, l'euro non è in condizione di rimpiazzarlo o, quanto meno, svolgere un ruolo parallelo. "Di conseguenza siamo nel caos delle relazioni economiche internazionali; queste volgono verso il protezionismo nazionalistico, non certo foriero di stabilità politica, sociale ed economica".

Sergio Mattarella (Lapresse)
Sergio Mattarella (Lapresse)

Se non avesse avuto "veti inaccettabili, perché infondati, il Governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macron, così incanalando le reazioni scomposte che provengono dall'interno di tutti indistintamente i paesi membri europei verso le decisioni che aiutino l'Italia a uscire dalla china verso cui è stata spinta", dice ancora Savona, ricordando che il 28 e il 29 giugno è previsto un importante incontro tra Capi di Stato a Bruxelles. "Chi rappresenterà - dice - le istanze del popolo italiano?".