Giovedì 25 Aprile 2024

Decreto sicurezza, Orlando: "Non lo applico". Salvini: "Non disobbedisca, lavori"

Il sindaco di Palermo lancia la sfida al ministro dell'Interno: "Norma disumana". E interviene anche Mimmo Lucano: "Giusto disobbedire perché è un decreto contro i diritti"

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando (Ansa)

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando (Ansa)

Palermo, 2 gennaio 2019 - "Il decreto sicurezza? E' disumano, e io lo sospendo". A lanciare la sfida al vicepremier e ministro dell'Interno, orgoglioso 'papà' del decreto in questione, è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al quale subito arriva il plauso del sindaco (sospeso) di Riace Mimmo Lucano e di vari esponenti, siciliani e no, del Pd.

Ce n'è a sufficienza per dare fuoco alle polveri della polemica politica, con Matteo Salvini che replica sprezzante: "Sarò presto a Palermo per consegnare ai cittadini una villa vista mare confiscata a un mafioso. Spero che nel frattempo il sindaco trovi il tempo di occuparsi dei tanti problemi della sua città, invece di disobbedire alle leggi sull'immigrazione approvate dal Parlamento". Poi durante in diretta Facebook aggiunge: "Orlando vuoi disobbedire? Disobbedisci, non vi mando l'esercito".

E nel tardo pomeriggio, con una diretta Facebook delle sue, Salvini continua: "Vigilerò che in queste ville il prode sindaco di Palermo non ci piazzi degli immigrati senza diritti o senza averne titolo. Andrò a Palermo per essere sicuro che il sindaco non ci piazzi dei migranti", ha detto tra l'altro, ribadendo la sua linea: "È finita la pacchia. E se qualche sindaco rimpiange quei bei tempi andati se ne faccia una ragione, ha trovato il governo sbagliato e ha trovato il ministro sbagliato".

E al primo cittadino risponde anche il sottosegretario Nicola Molteni: "Con quello che dice, non fa un torto a Salvini o alla Lega: fa un torto alla sicurezza e ai cittadini di Palermo". 

LA DIRETTIVA - Con una direttiva impartita agli uffici comunali, il sindaco Orlando ha disposto la sospensione dell'applicazione del decreto Sicurezza nella parte che riguarda i migranti. Il primo cittadino chiede al responsabile dell'Anagrafe di "approfondire tutti i profili giuridici anagrafici" che deriveranno dall'applicazione della norma. In attesa di questo approfondimento, però, scrive il sindaco "impartisco la disposizione di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica".

E a chi gli chiede se si tratti di disobbedienza civile, il sindaco Orlando replica: "Non c'è nessun atto di disobbedienza civile, ho agito da sindaco: un'Amministrazione che applica la legge che viola diritti umani è responsabile di quella violazione. Smettiamola di dire che chi applica i diritti umani è eversivo".

ORLANDO ALL'ATTACCO - "Il governo ha buttato la maschera. Siamo davanti a una palese violazione dei diritti umani e a un provvedimento disumano e criminogeno, che, eliminando la protezione umanitaria trasforma i legali in illegali", attacca Orlando in una conferenza stampa convocata a Palazzo delle Aquile, per illustrare la direttiva. E a chi gli chiedeva di rispondere a Salvini, che lo invitava a lavorare, replica: "Pensavo di aver fatto il mio dovere di sindaco, ma ho visto reazioni scomposte da parte di esponenti del Governo nazionale. Io e Salvini giochiamo due partite diverse su due campi diversi, lui gioca a cricket e io a volley. Non ho nessun motivo di replicare a Salvini".

E già che c'è, Orlando si allarga: "Palermo è pronta ad accogliere i migranti a bordo della Sea Watch, conferma di essere un porto aperto. Questo Governo ci sta facendo vergognare di essere italiani perché questo è un insulto non ai migranti ma agli italiani e alla nostra cultura dell'accoglienza. Io non posso dare l'ordine di aprire i porti, può farlo solo il ministro dei Trasporti". 

Poi chiama a raccolta: "Invierò una copia del testo all'Anci nazionale e ai sindaci più interessati dalla vicenda dell'immigrazione".  L'impianto normativo della legge, spiega,  "continua a suscitare riflessioni, polemiche e allarmi diffusi anche a livello internazionale per il rischio di violazione dei diritti umani in caso di errata applicazione, con grave pericolo di violazione anche della legge umanitaria internazionale". 

LUCANO E GLI ALTRI - "Sono d'accordo" con il sindaco di Palermo, afferma il sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano, secondo il quale "bisogna disobbedire perché è un decreto contro i diritti umani e la dignità degli esseri umani. Non è una novità: io l'ho già fatto e mi trovo in queste condizioni", ha concluso Lucano riferendosi all'inchiesta che lo coinvolge. Interviene anche Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo sempre in prima linea sul fronte dei migranti e dell'accoglienza, ma stavolta con una critica: "Ho grande stima per Leoluca Orlando, che è un ottimo sindaco oltre che un amico, ma credo che questo atteggiamento non aiuti a rasserenare gli animi. Lo scontro tra le Istituzioni non serve. Viviamo un brutto clima, è necessario dialogare e abbassare i toni".

LA LEGA REPLICA - "Orlando strumentalizza la questione dei migranti e della sicurezza - dice il deputato della Lega all'Assemblea regionale siciliana, Tony Rizzotto - solo con l'obiettivo di distogliere l'attenzione dai problemi della città che non riesce e non sa risolvere". E aggiunge: "Mentre Palermo vive la peggiore emergenza rifiuti degli ultimi anni, il sindaco non ha niente di meglio da fare che 'disporre' la violazione della legge nazionale da parte degli uffici. Una vergogna che richiede un intervento sanzionatorio, se non la decadenza del sindaco".

MOLTENI - "Per me la legge sicurezza e immigrazione rimane uno strumento straordinario di contrasto all'immigrazione irregolare, per garantire diritti agli immigrati e uno straordinario strumento per i sindaci a tutela della sicurezza urbana", dice dal canto suo il sottosegretario leghista all'Interno Nicola Molteni. "Se Orlando non lo vuole applicare fa del male ai cittadini di Palermo, fa del male alla sicurezza di Palermo io non giudico un sindaco. Non voglio giudicarlo, i sindaci vengono giudicati dai cittadini: però difendo quella legge, sia sulla sicurezza urbana, sia la norma sull'iscrizione anagrafica perché con quella norma non viene tolto niente ad alcuno ma semplicemente si evitano problemi e ingolfamenti. Anche senza iscrizione quei servizi che lui dice che verrebbero negati sono garantiti", conclude.