
Un’immagine del rendering del Ponte sullo Stretto che dovrebbe unire la Calabria e la Sicilia
È scontro tra il Quirinale e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Salvini sul decreto infrastrutture e in particolare sulle norme che riguardano il Ponte sullo Stretto. Il testo firmato da Sergio Mattarella e pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale è stato infatti “depurato” da una contesa norma fortemente voluta dal leader della Lega che l’aveva presentata con enfasi insieme al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e a che a suo dire avrebbe garantito il "contrasto alle potenziali illegalità" nella creazione di infrastrutture come quella del Ponte sul Stretto.
Si tratta di una struttura di missione di diretta emanazione del ministero che agisce in deroga al codice antimafia e che è stata adottata in passato per la realizzazione di opere urgenti.
Di qui lo stop del Quirinale che non ha firmato il testo prima che venisse espunta la norma in questione. Ma Salvini non intende arrendersi e annuncia che la partita si riaprirà in Parlamento in sede di conversione del decreto: "Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza: più potere al ministero dell’Interno e alle prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni. Dal mio punto di vista sarebbe stato importante. Qualcuno ha pensato in maniera diversa, vorrà dire che sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie".