
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, 78 anni, al Question Time
"Nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova a una distanza non compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine. La vittima deve trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia". Sa quasi di fatalismo la frase pronunciata in Senato al Question time dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in merito ai recenti problemi di malfunzionamento che hanno riportato in auge la discussione sui braccialetti elettronici. Il dispositivo, imposto alle persone ammesse a godere delle misure alternative alla detenzione, non funzionò nemmeno il giorno in cui Raffaella Marruocco, 61 anni, fu uccisa dal marito a Cerreto d’Esi (Ancona) nel 2023. Proprio la sorella di Raffaella ha tuonato contro le parole del ministro: "Mia sorella non era in chiesa né in farmacia, ma era in casa e non era al sicuro, esiste un posto più sicuro della propria casa? Non so se sia un problema di Gps o di linea, ma le parole del ministro dimostrano che il sistema è sbagliato e che il braccialetto è inutile e serve solo a stressare la vittima. Facciano misure più efficaci e restrittive, perché gli aggressori non possono restare in libertà e tenere la vittima in un continuo stato di paura".
È definito "indecente" l’intervento del ministro Nordio, in una nota congiunta delle parlamentari M5s Ascari, Bilotti, Maiorino e Morfino, in commissione bicamerale di inchiesta sul Femminicidio e la violenza di genere. "Più volte abbiamo denunciato i malfunzionamenti sui braccialetti elettronici e chiesto al governo di intervenire per eliminare le criticità, perché da utile strumento di prevenzione e protezione può trasformarsi in qualcosa di molto pericoloso per le vittime. Forse il ministro ignora che la maggior parte dei femminicidi di avviene nelle case".
Solidarietà al ministro arriva invece dalla collega Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, che sottolinea come "in politica i giudizi si esprimono innanzi tutto sui fatti e i fatti realizzati da questo governo contro la violenza sulle donne parlano da soli. Con la legge approvata nel novembre 2023 abbiamo posto particolare attenzione sull’efficacia e la tempestività degli strumenti di protezione preventiva e su una loro applicazione ad ampio raggio. Chi in Parlamento ha a cuore la sicurezza delle donne – conclude Roccella – ha uno strumento immediato per rafforzarla ulteriormente: esaminare velocemente la nuova legge sul femminicidio e votarla con spirito unitario".