Giovedì 25 Aprile 2024

Zingaretti a Torino: "Tav? Criminale perdere investimenti e posti di lavoro"

Il neo-segretario Pd attacca il governo. E intanto a Salvini che si augura un 'punto d'incontro' i 5 stelle rispondono: "E'un'opera di 20 anni fa, guardiamo avanti"

Nicola Zingaretti a Torino, primo atto da segretario Pd (Ansa)

Nicola Zingaretti a Torino, primo atto da segretario Pd (Ansa)

Torino, 4 marzo 2019 - Il primo atto di Nicola Zingaretti da segretario Pd eletto a furor di popolo (67-69% dei consensi, secondo un bilancio non definitivo), è stato di andare a Torino, parlare col governatore dem Sergio Chiamparino e mettere mano al dossier  sulla Tav Torino-Lione. Insinuandosi così nel tema 'caldo' per eccellenza, visto che il governo è alle prese con le posizioni diametralmente opposte dei suoi due maggiori azionisti: la Lega, decisa ad andare avanti con il progetto, e il Movimento 5 Stelle che, al contrario, ha fatto del No Tav una bandiera. E difatti giusto oggi, mentre Salvini è fiducioso che "prevalga il buon senso", il sottosegretario pentastellato Buffagni attacca: la Tav è roba vecchia, "parliamo di futuro".

"L'Italia deve ripartire, ma il governo gioca con le figurine"

PD SI' TAV - La linea del neo-segretario, per quanto prevedibile,  è chiara: "I bandi non si interrompano: sarebbe criminale pensare di perdere centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro". Di seguito l'accusa al governo giallo-verde, che "gioca con i programmi come con le figurine: io do una cosa a te e tu ne dai una a me". E l'affondo: "la Lega di Salvini, radicalmente diversa rispetto alla Lega che c'era prima, è contro gli interessi del Nord e contro gli interessi produttivi". A chi gli chiede se sulla Tav il Governo cadrà, risponde: "Stanno insieme non perché credono in qualcosa ma perché hanno subito il fascino degli stucchi d'oro di palazzo Chigi" e "hanno raggiunto livelli surreali".

Le prime parole sotto il palazzo della Regione a Torino sono state: "Non si può vivere all'infinito con il costo dell'incertezza che sta abbattendo il Paese. L'incontro con Chiamparino e con chi si sta battendo per il futuro dell'Italia vuole essere simbolicamente il primo atto di una nuova fase del Pd". E ancora: "L'Italia sta pagando una maggioranza parlamentare che non è unita da una visione di futuro del Paese. Questa fase di immobilismo viene pagata dagli italiani. Si deve aprire una nuova stagione. Il blocco della Tav lo paga tutto il Paese". Invece "l'Italia deve ripartire: abbiamo alle nostre spalle nove mesi di propaganda, di confronti, di selfie, ma questo Paese è di nuovo in ginocchio. La produzione industriale è crollata, il fatturato delle aziende è fermo come lo sono i cantieri del Paese. La Tav è un simbolo di come non ci si deve comportare rispetto alle aspettative di futuro".

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CHIAMPARINO -  "La scelta di Zingaretti, di fare la sua prima uscita pubblica sul tema della Tav e delle altre infrastrutture italiane che come la Tav sono sospese o ne sono sospese le progettazioni, è un segnale che io sento di grande vicinanza - ha detto il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino - E dimostra quale è l'unica forza politica e lo schieramento che da sempre, senza se e senza ma, che ha lavorato e sta lavorando per le infrastrutture che servono al futuro dell'Italia".

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"Vedo sempre il punto d'incontro, il governo non rischia"

SALVINI - Da Roma, in conferenza stampa alla Camera, Matteo Salvini sulla Tav risponde mostrando ottimismo: "Vedo sempre il punto di incontro, ci stiamo lavorando". E aggiunge: "A differenza di chi è all'opposizione dobbiamo fare e non visitare, sono convinto che faremo. Noi faremo a breve". Poi assicura: "Il governo non rischia assolutamente".

"Tav non contemplabile, si punti al Frejus"

M5S: SI PUNTI AL FREJUS - Nessun cambio di passo sulla Tav da parte del Movimento 5 Stelle. Tutto ciò che riguarda il tunnel di base per l'alta velocità Torino-Lione "non è contemplabile", riferiscono fonti M5s, in linea con la presa di posizione di Davide Casaleggio. Con ogni probabilità la Tav sarà oggetto di un nuovo vertice di governo che si potrebbe tenere prima della riunione del Cda di Telt, il Promotore Pubblico responsabile della realizzazione e della gestione della sezione transfrontaliera della futura linea Torino-Lione, fissata, viene riferito, a breve.  Quello che secondo 5 Stelle, invece, è possibile, p il potenziamento del tunnel del Frejus che corre in quota per 14 chilometri. Il resto non deve procedere: costa troppo e le comunità locali non lo vogliono. Quanto ai bandi di gara, viene spiegato, se anche dovessero partire, sarebbero per i primi 6 mesi, manifestazione di interesse da parte delle aziende, dunque non vincolanti e con la possibilità di revoca senza penali visto che la Telt, spiegano ancora, è soggetta alle regole del codice di appalti francese.

La posizione dei 5 stelle dunque resta per il noTav, come ripete proprio oggi  il sottosegretario Stefano Buffagni definendola "un'opera di 20 anni fa, guardiamo avanti e parliamo di futuro". 

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